VOCE
L’opinione
01.11.2025 - 18:16
Amy Gasperetto
ROVIGO - La zona rossa è ripartita ieri, ma con un nuovo perimetro. La stazione non è più compresa, mentre il provvedimento si concentra su corso del Popolo e sul centro storico. La decisione ha acceso il dibattito tra i cittadini, divisi tra chi approva la proroga e chi teme che escludere la zona della stazione possa rivelarsi un errore.
Gianmarco vede la misura come un passo nella giusta direzione, ma con qualche riserva: “Che la zona rossa sia stata prorogata è una buona cosa. Però togliere la zona della stazione secondo me è un punto negativo, perché resta uno dei luoghi più critici, soprattutto la sera. Per il resto, credo sia giusto mantenere alta l’attenzione”.
Più articolata la riflessione di Pasquale, che invita a guardare oltre l’aspetto puramente territoriale: “La sicurezza è fondamentale, ma non basta delimitare le aree. Bisognerebbe capire da dove nascono certi problemi e intervenire su quelli. Servono misure sociali e di sostegno per chi vive situazioni difficili, altrimenti si rischia solo di spostare il disagio da un punto all’altro della città”.
Elisa, che abita proprio lungo corso del Popolo, racconta la sua esperienza quotidiana e sottolinea la necessità di un controllo costante, anche nelle vie interne: “Penso che la zona della stazione dovesse restare, perché si sa che le stazioni sono sempre punti delicati. Abitando in corso del Popolo vedo spesso senza tetto che bivaccano nei garage sotterranei. Non ho notato grandi cambiamenti da quando è zona rossa. Servirebbe un presidio più capillare, anche nelle vie laterali. Capisco che le risorse siano poche, ma uno sforzo in più si potrebbe fare”.
Per Riccardo, la misura era inevitabile, anche se con un po’ di amarezza: “Forse era necessaria dopo gli ultimi episodi, ma dispiace. Abbiamo sempre pensato a Rovigo come a una città tranquilla, quasi un’isola felice. Oggi la realtà è diversa, e speriamo che questo provvedimento serva davvero a riportare sicurezza”.
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