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Il confronto

“Clandestini? Più canali regolari”

“Migrazioni, diversità e conflitto”, approfondimento con il professor Stefano Allievi e Carlo Zagato

“Clandestini? Più canali regolari”

“Migrazioni, diversità e conflitto”, approfondimento con il professor Stefano Allievi e Carlo Zagato

ROVIGO - “Perché ci sono gli immigrati irregolari? Perché sono stati chiusi i canali regolari. Ma le migrazioni sono un fatto strutturale: vanno comprese e governate, non strumentalizzate. Anche perché in un Paese che invecchia continuano a sparire centinaia di migliaia di posti di lavoro per mancanza di persone”. Una riflessione che sembra dirompente ma che è in realtà quanto da tempo affermano ormai anche le associazioni datoriali che lamentano le difficoltà di reperimento di manodopera.

Ed è su questo che si è incentrata la serata di confronto “Migrazioni, diversità e conflitto”, organizzato dal Gruppo cultura e spiritualità in collaborazione con la parrocchia di San Bartolomeo Apostolo e Mediterranea Rovigo Centro, alla presenza di Stefano Allievi, professore di Sociologia e direttore del Master in Religions, Politics and Global Society all’Università di Padova, si occupa da sempre di migrazioni in Europa e di analisi del cambiamento culturale e del pluralismo religioso ed autore, fra gli altri, del saggio “Governare le migrazioni. Si deve. Si può”, e di Carlo Zagato, presidente della cooperativa sociale Porto Alegre Rovigo che da anni si occupa di accoglienza, moderati da Anna Azzalin.

In Polesine i cittadini stranieri sono il 9% della popolazione residente, è stato rimarcato, ponendo la domanda: “Come comprendere la complessità delle nostre comunità e come disegnare il futuro?”.

Nel corso dell’incontro è stato rimarcato come, secondo una recente analisi su proiezioni Istat, se nel 2100 il Polesine perdesse la sua componente straniera, la popolazione calerebbe del 62%. Oggi, in provincia di Rovigo, oltre 40 milioni di euro di Irpef arrivano da contribuenti non italiani, più di un contribuente su dieci. Numeri che raccontano un territorio che cambia, e che senza l’apporto dei nuovi cittadini perderebbe parte della propria vitalità sociale ed economica.

“Insieme a Stefano Allievi e Carlo Zagato - spiegano gli organizzatori - abbiamo affrontato temi complessi ma indispensabili, al di là degli stereotipi e dei luoghi comuni. Una serata di confronto sincero, domande aperte e riflessioni condivise su come costruire, insieme, una comunità capace di convivere con le sue differenze. La sfida vera è superare la logica dell’emergenza per costruire una visione stabile, consapevole e lungimirante delle dinamiche migratorie. Le conseguenze culturali e demografiche della mobilità umana toccano da vicino, oggi più che mai, anche il nostro Polesine”.

Come ha ricordato Allievi, “le migrazioni sono un fatto, che piaccia o no”. Quindi, aggiungono ancora gli organizzatori dell’incontro, “riconoscerlo significa accettare che la pluralità culturale e religiosa non è un’eccezione, ma la condizione del nostro tempo”.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    02 Novembre 2025 - 18:11

    e gia'..le zone rosse istituite di recente in una citta' tranquilla come rovigo,che servirannO??magari a questi signori,qualcuno dica loro di leggere le cronache locali con piu' attenzione

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