Cerca

I DATI

Caldaia addio

L'app di Enea valuta se la pompa di calore conviene davvero

Caldaia addio

In molte città italiane i termosifoni sono già tornati in funzione, mentre altrove bisognerà attendere ancora qualche giorno. Con l’arrivo del freddo, però, riaffiora anche la preoccupazione per bollette sempre più pesanti. Un timore che ha spinto numerosi cittadini a cambiare abitudini e, in molti casi, a dire addio al gas in vista dell’uscita graduale delle caldaie tradizionali dal 2029. Sempre più famiglie puntano sulle pompe di calore, tecnologia ormai consolidata nel riscaldamento domestico.

Per aiutare i consumatori a orientarsi, Enea ha pubblicato una guida e lanciato un’app che permette di valutare in pochi minuti la convenienza di sostituire la caldaia a combustibile con una pompa di calore elettrica. L’obiettivo è rendere più semplice la scelta e offrire strumenti per contenere i consumi.

Secondo gli esperti Enea, la sostituzione può essere vantaggiosa anche senza interventi sull’impianto idraulico o sui radiatori. Confrontando carichi e condizioni climatiche, l’app evidenzia risparmi che vanno da 150 euro l’anno, nel caso della sostituzione di una caldaia a metano in una città del Nord, fino a oltre 400 euro se si passa da impianti a Gpl in aree meridionali.

Le pompe di calore, oltre a garantire riscaldamento invernale, forniscono raffrescamento estivo e acqua calda sanitaria, rendendosi una soluzione sempre più apprezzata. Nonostante la crescita registrata negli ultimi anni, quasi metà delle famiglie italiane continua però a combinare più sistemi in base alle esigenze quotidiane.

La guida Enea invita a privilegiare impianti ad alta efficienza e a installare cronotermostati, sensori di presenza e regolazioni da remoto per gestire meglio i consumi. Anche una verifica periodica dell’isolamento di pareti e infissi può incidere significativamente: interventi mirati consentono infatti di ridurre i consumi fino al 40%.

Tra gli accorgimenti consigliati spicca l’integrazione di un sistema climatico, che adatta automaticamente la temperatura dell’acqua nell’impianto in base alle condizioni esterne, permettendo risparmi fino al 25%.

Fondamentale poi monitorare i consumi tramite contatori intelligenti per individuare eventuali anomalie. E non va trascurata la manutenzione: pulizia, regolazioni corrette e assenza di incrostazioni migliorano rendimento e riducono emissioni, oltre a evitare sanzioni che possono partire da 500 euro.

Oltre alla temperatura interna, è importante rispettare i limiti di accensione stabiliti per legge, differenti da zona a zona. I Comuni possono comunque intervenire con ordinanze specifiche. A Roma, ad esempio, il calendario di attivazione e il numero di ore giornaliere sono stati rimodulati, insieme a una riduzione di 1°C rispetto ai valori nazionali, per contenere consumi e emissioni.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400