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Stare in coda ti cosa 600 euro al mese

La stima dell'impatto degli ingorghi del traffico

Stare in coda ti cosa 600 euro al mese

Un’ora al giorno bloccati nel traffico. È il tempo che, secondo una stima della Cna Padova e Rovigo, ogni artigiano del territorio perde quotidianamente a causa degli ingorghi e delle strozzature della viabilità locale. Un’ora che si traduce in una perdita di produttività stimata in circa 600 euro al mese, un costo occulto che si aggiunge alle spese già gravose per i piccoli imprenditori.

Alla vigilia delle elezioni regionali del Veneto del 23 e 24 novembre, l’associazione di categoria ha elaborato un documento di proposte rivolto ai candidati della provincia di Rovigo, con l’obiettivo di riportare al centro delle politiche regionali le persone, il lavoro e l’impresa.

"Sul piano delle infrastrutture – spiega Luca Montagnin, presidente di Cna Padova e Rovigo – chiediamo il completamento e la messa in sicurezza della Strada Regionale del Santo, con il suo raddoppio in vista dell’arrivo del nuovo ospedale e un collegamento con la Pedemontana. È inoltre necessario il prolungamento della SR10, la realizzazione del Grande Raccordo Anulare di Padova e la riorganizzazione delle tangenziali a sud-est, dal nuovo ospedale alla zona industriale".

Secondo Montagnin, queste opere non rappresentano solo infrastrutture, ma «strumenti di coesione economica» in grado di migliorare la logistica, attrarre investimenti e restituire qualità della vita ai cittadini. Accanto alle infrastrutture fisiche, Cna richiama l’urgenza di un potenziamento della connettività digitale, con la copertura in fibra ottica anche nelle aree produttive periferiche e nei distretti artigianali.

Tra le priorità indicate anche la crisi abitativa, che rischia di ridurre la disponibilità di forza lavoro: da qui la richiesta di un nuovo Piano Casa regionale dedicato alla rigenerazione urbana e al recupero del patrimonio esistente, attraverso una collaborazione tra pubblico e privato.

Cna sollecita inoltre maggiore cura delle aree produttive, un welfare territoriale integrato e un piano strategico per la formazione tecnico-professionale, ritenuta essenziale per sostenere le imprese nella transizione tecnologica.

Sul fronte energetico, l’associazione propone incentivi semplici e mirati per favorire l’autoproduzione da fonti rinnovabili, la creazione di comunità energetiche locali e interventi di efficientamento negli edifici produttivi, chiedendo alla Regione di coordinare i Comuni e semplificare le procedure.

Infine, attenzione anche al turismo sostenibile, con la valorizzazione dei Colli Euganei e delle città murate come Monselice, Este, Montagnana e Cittadella. "Serve una visione di medio-lungo periodo – conclude Montagnin – capace di garantire efficienza, sviluppo e una ricchezza condivisa, per permettere agli artigiani di lavorare e contribuire alla crescita del territorio".

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