VOCE
4 novembre
04.11.2025 - 19:33
“Rovigo è, e deve restare, una comunità coesa, orgogliosa delle proprie radici e fedele ai principi di libertà e giustizia”. Queste le parole del sindaco Valeria Cittadin, ieri mattina, in occasione della “Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”.
107 anni dal 4 novembre del 1918, dalla fine del primo conflitto mondiale del ricordo di chi ha dato la vita e continua a metterla nelle mani del Paese.
Commossa, partecipato, solenne il ricordo che ne ha voluto dare la città unitamente ai rappresentanti delle istituzioni, delle amministrazioni locali e pubbliche, delle associazioni combattentistiche e d’arma, presenti difronte all’edificio della gran Guardia. Lì, a sventolare sotto un sole di tregua da un meteo traballante, il tricolore ammainato a inizio evento, dopo il passaggio in rassegna dei corpi delle forze d’arma da parte del prefetto Franca Tancredi e del comandante provinciale dei carabinieri, Edoardo Campora.
Considerata come il completamento del processo di unificazione risorgimentale italiana, la data nel tempo assunto il compito di monito ringraziamento per il sacrificio di tutte le forze che, giornalmente e in tanti ambiti, si mettono a disposizione di tutti per un solo scopo, quello di una comunità giusta, civile e coesa. A ricordarlo, commossa, Tancredi: “Ma il sacrificio non è solo lontano da casa. È anche tra noi, nelle strade delle nostre città, nei territori che ogni giorno vengono presidiati con dedizione. La Provincia di Rovigo, con la sua storia, la sua gente e le sue istituzioni, ha sempre dimostrato un profondo senso di appartenenza alla Nazione e un forte legame con le Forze Armate”.
Oggi, ha continuato: “E’ il giorno in cui ricordiamo che la libertà e la democrazia non sono conquiste scontate, ma frutti di un impegno collettivo”.
Dopo la deposizione della corona ai caduti, sentiti anche gli interventi del presidente della provincia di Rovigo, Enrico Ferrarese e Campora, che ha letto il messaggio del ministro della Difesa. Accompagnata dagli allievi del Conservatorio “Francesco Venezze”, la cerimonia è conclusa nel segno dei giovani, ha aggiunto il prefetto: “Coltivate la memoria, siate protagonisti di una cittadinanza attiva, consapevole e rispettosa”.
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