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meraviglia sul po
04.11.2025 - 14:06
Dopo oltre mezzo secolo, il beluga, il più grande pesce d’acqua dolce del mondo, è riapparso nel fiume Po. A fare la scoperta, nei giorni scorsi, è stato un gruppo di biologi dell’Università di Ferrara, durante un’operazione di svuotamento del bacino di derivazione del Po di Berra, nel tratto tra Ferrara e Mesola.
Lo storione, della specie Huso huso, è stato individuato dagli esperti mentre collaboravano con il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, l’Ufficio agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna e alcune associazioni di pesca locali. L’esemplare, lungo 2,05 metri e del peso di 78,5 chilogrammi, è stato recuperato, misurato e sottoposto a prelievo di tessuti per l’analisi del Dna, prima di essere liberato nuovamente nelle acque del Grande Fiume.
"È incredibile", ha commentato il professor Mattia Lanzoni del Dipartimento di Scienze dell’ambiente e della prevenzione dell’ateneo ferrarese. "Non si registrava la presenza di uno storione beluga nel Po da cinquant’anni. È un evento di straordinario valore scientifico".
Il beluga, conosciuto anche come ladano, è una specie che può raggiungere i sei metri di lunghezza e superare la tonnellata di peso. Originario del bacino del Mar Nero e del Mar Caspio, è celebre anche per la produzione del caviale beluga, tra i più pregiati al mondo. Negli anni Settanta, la specie era scomparsa dalle acque italiane a causa della pesca intensiva e della frammentazione degli habitat fluviali.
Il ritrovamento è avvenuto durante un intervento idraulico programmato dal Consorzio di Bonifica, che da oltre vent’anni si occupa del recupero della fauna ittica rimasta intrappolata nei bacini di derivazione. «Quando lo abbiamo visto – ha raccontato Lanzoni – siamo rimasti senza parole. È stato gestito con la massima cautela e poi liberato nel suo ambiente naturale».
Secondo i ricercatori, l’origine del pesce resta da accertare. Potrebbe trattarsi di un individuo sfuggito a programmi di ripopolamento o proveniente dal sistema fluviale del Mar Adriatico. L’analisi genetica chiarirà la provenienza esatta.
Il ritrovamento rilancia l’attenzione sullo stato di conservazione degli storioni e sui progetti per la tutela dei grandi pesci migratori. In concomitanza, è stato avviato anche il progetto europeo Life Restore, che coinvolge le Università di Ferrara e Padova per il recupero dello storione cobice, specie autoctona del bacino padano.
"La presenza del beluga nel Po – ha concluso Lanzoni – è un segnale di speranza per la biodiversità fluviale e per la rinascita del nostro grande fiume".
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