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“Segnale di rinnovamento per rilanciare Pil e demografia”

La proposta di Pizzardo

“Segnale di rinnovamento per rilanciare Pil e demografia”

Per Emanuela Pizzardo, candidata per il Pd alle elezioni regionali, è urgente un piano di rilancio per sostenere la crescita economica del Polesine.

Per Pizzardo “suscitano forte delusione e sconforto i dati resi noti in questi ultimi giorni che vedono la provincia di Rovigo ultima in Veneto per crescita economica, con un Pil che non supera i 32.855 euro ad abitante. Dal 2019 ad oggi il Polesine è cresciuto solo dell’1,8%, contro una media regionale del 5,1%. Si tratta di dati impietosi che fotografano esattamente la scarsa attenzione prestata al nostro territorio dalle forze politiche di centrodestra che governano la regione”. Per la candidata dem “quando una provincia come la nostra, ai margini delle grandi aree produttive regionali, non viene adeguatamente supportata sotto il profilo dell’incentivazione alle imprese e degli investimenti infrastrutturali e tecnologici, il risultato non può che essere questo: un Pil pro capite di quasi 10mila euro in meno della media regionale (42.264)”.

Di fronte a tutto ciò è evidente “la delusione del mondo dell’agricoltura e della pesca, di tante piccole aziende del commercio e dell’artigianato che nonostante gli sforzi quotidianamente profusi, vedono il loro futuro sempre più incerto. E tutto questo si traduce in una ‘fuga’ sempre più accentuata dei giovani, soprattutto laureati, dal nostro Polesine in cerca di lavoro anche all’estero. Ma tutto questo non sembra preoccupare il centrodestra che da anni governa la Regione, per il quale sta bene un Veneto a due velocità e la provincia di Rovigo in fondo alla classifica”. Il Partito Democratico non si arrende a questo declino, “alle prossime elezioni regionali bisogna dare un forte segnale di rinnovamento politico, per invertire questa tendenza e spingere per un piano di rilancio del Polesine, che ponga l’innovazione tecnologica e la valorizzazione dei giovani al primo posto e preveda maggiori investimenti nelle infrastrutture, nei servizi alle imprese e nella formazione”.

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