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“Una legge speciale per il Polesine”

“Serve una normativa dedicata al nostro territorio su lavoro e impresa, casa, famiglie e scuola”

“Una legge speciale per il Polesine”

“Il Polesine ha bisogno di una legge regionale dedicata, che affronti finalmente i problemi strutturali del territorio: lo spopolamento, la migrazione giovanile, la perdita di imprese, la mancanza di casa e servizi per famiglie e lavoratori”.

Lo afferma Vinicio Piasentini, capolista de Le Civiche Venete-Per Manildo Presidente e candidato al consiglio regionale del Veneto, annunciando che la sua prima proposta di legge, se eletto, sarà una “Legge speciale per il Polesine”. La proposta “nasce da constatazioni chiare ed indiscutibili: in dieci anni, purtroppo, il Polesine ha perso oltre 15.000 abitanti e circa 3.400 imprese; tutti gli indicatori economici e il tasso di crescita annuo sono i peggiori del Veneto. Una tendenza che rischia di svuotare le città e i paesi e indebolire ulteriormente l’intero tessuto economico e sociale del territorio”.

“Non servono interventi episodici - spiega Piasentini - ma una strategia regionale urgente e mirata. La Legge proposta si articola in tre assi principali: lavoro e impresa, casa e comunità, famiglie e scuola. Per il primo asse si prevedono Contributi a fondo perduto per la capitalizzazione iniziale e un fondo regionale di garanzia per l’accesso al credito, che copra fino all’80% dei finanziamenti bancari destinati a microimprese, cooperative e nuove attività. E’ noto che il credito è difficile da ottenere e costoso, e i giovani che non hanno alle spalle famiglie facoltose non dispongono delle garanzie necessarie per ottenere finanziamenti e mutui. Una Regione moderna deve farsi garante del lavoro e dell’impresa diffusa”. Accanto a questo, un fondo di rotazione a tasso particolarmente agevolato “per sostenere gli investimenti produttivi, l’innovazione e il ricambio generazionale”.

Il secondo asse riguarda “la casa e la vita nelle comunità locali. Si prevede un fondo di garanzia per la prima abitazione e per gli affitti, con contributi dedicati ai nuclei familiari e ai lavoratori che scelgono di vivere nel territorio, anche attraverso il recupero di abitazioni dismesse”.

Il terzo asse riguarda famiglie e scuola, “con un fondo rette, 0-6 anni , per l’iscrizione agli asili nido, per ridurre o azzerare i costi per le famiglie con redditi medio-bassi, e contributi ai Comuni per ridurre il costo di mense e trasporti scolastici. La proposta prevede anche una Cabina di Regia Regionale per coordinare i Comuni, le categorie economiche e gli enti locali e uno sportello unico aree fragili, digitale e trasparente, per semplificare le procedure e garantire tempi rapidi”.

Piasentini conclude dichiarando che “il Polesine ha bisogno di efficienza, risorse e strumenti semplici. La Regione deve diventare un alleato concreto di cittadini e imprese e senza una politica adeguata e specifica per il Polesine non ci può essere un Veneto davvero coeso”.

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