Cerca

spari a Grignano

"Chi ha fatto fuoco non è indagato"

La precisazione della Procura

"Chi ha fatto fuoco non è indagato"

Ha sparato per difendersi da una aggressione a colpi di cacciavite, nella sua abitazione, dopo avere avvisato i rapinatori che era armato e avere intimato loro di andarsene, mirando a punti non vitali. Questa la ricostruzione operata dalla Procura della Repubblica di Rovigo su quanto avvenuto lunedì sera nell'abitazione di Grignano presa di mira, secondo le prime ricostruzioni, da un commando di tre rapinatori.

Per approfondire leggi anche:

E questa la motivazione per la quale il cittadino che ha sparato non risulta sottoposto a indagini.

"La Procura della Repubblica di Rovigo - chiarisce la nota stampa della Procura, che sta coordinando le indagini - procede allo stato contro ignoti per il delitto, in ipotesi accusatoria, di tentata rapina aggravata e che risulta dalla notizia di reato ricevuta nell’immediatezza e dalle indagini tempestivamente delegate dalla Procura di Rovigo alla Questura di Rovigo, Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, che la persona offesa è stata aggredita all’interno della abitazione da un soggetto armato di due cacciaviti, che sono stati rinvenuti nel corso del sopralluogo, travisato da passamontagna e che non appariva essere solo".

Le indagini, eseguite nell'immediatezza dal personale delle volanti della questura, supportato dalla polizia scientifica, hanno consentito di ricostruire con un buon grado di certezza quanto accaduto all'interno dell'abitazione.

"Risulta allo stato dalle indagini svolte - prosegue la Procura - per mezzo di assunzione di persone informate sui fatti, di sopralluoghi e rilievi tecnici, di sequestri, che la persona offesa ha sparato, mirando a parti non vitali e ferendo l’aggressore, con un’arma regolarmente denunciata, con condotta così tenuta per difendersi dal soggetto  travisato da passamontagna che si trovava all’interno della sua abitazione al buio e che stava cercando di colpirlo con un cacciavite nonostante fosse scattato l’allarme e la persona offesa avesse già avvisato ad alta voce che era armata nonché avesse invitato ad andarsene chi si trovava dentro la sua abitazione; tale condotta della persona offesa, che ha portato al ferimento del rapinatore, rientra nel  perimetro della causa di giustificazione della legittima difesa descritta dall’articolo 52 del Codice penale., per cui alla luce dell’art.335 codice di procedura penale  - norma che prevede quando vi sia obbligo per il pubblico ministero di iscrizione di notizie di reato -  quest’Ufficio non procede allo stato nei confronti della persona offesa per ipotesi di eccesso colposo di legittima difesa".

"La difesa è sempre legittima", ha scritto intanto sui social la premier Giorgia Meloni, commentando il caso.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400