Cerca

veneto

"Pfas finiti nell'acqua potabile"

L'allarme arriva da Padova

Il Pfas inquina il Po, allarme nel Delta

Anche l’acqua potabile di Padova presenta tracce di Pfas, sostanze perfluoroalchiliche di origine industriale note per la loro persistenza nell’ambiente e la potenziale tossicità per l’uomo. A lanciare l’allarme è il coordinamento dei comitati cittadini, che cita i dati pubblicati sul sito di AcegasApsAmga.

Secondo quanto riferito dai comitati, le analisi effettuate tra il 2019 e il 2025 mostrano un trend in aumento delle concentrazioni di Pfas, in particolare del Pfba (acido perfluorobutanoico), comparso nel 2021 e in crescita costante negli anni successivi. I valori restano sotto i limiti di legge – fissati in 100 nanogrammi per litro – ma, secondo gli attivisti, la presenza costante rappresenta un segnale da non sottovalutare.

Il Pfba è stato rilevato con picchi tra maggio e luglio, raggiungendo 20 nanogrammi al litro nel giugno di quest’anno. Nelle stesse analisi, per la prima volta, è comparso anche il Pfos (acido perfluoroottansolfonico), sostanza considerata di elevata tossicità e definita dall’Organizzazione mondiale della sanità come “possibile cancerogeno per l’uomo”.

"La concentrazione del Pfos è di 6 nanogrammi per litro, un dato significativo", spiega Gianni Tamino, biologo ed ex docente dell’Università di Padova, interpellato per analizzare i dati. "Pur restando entro i limiti normativi, la somma dei Pfas rilevati a giugno raggiunge i 25 nanogrammi, un quarto del valore massimo consentito. Il problema è l’effetto accumulo: queste sostanze restano nell’organismo e si sommano nel tempo".

Le zone più esposte sarebbero quelle alimentate dalla falda di Dueville, da cui proviene la maggior parte dell’acqua distribuita a Padova. L’area è collegata al bacino idrografico del fiume Bacchiglione e comprende i territori di Caldogno e Villaverla, dove nelle scorse settimane erano già stati segnalati valori elevati in alcuni pozzi.

Secondo Tamino, il Pfba potrebbe avere origine dalle discariche a monte della falda, che avrebbero ricevuto materiali provenienti dai cantieri della Pedemontana Veneta, mentre il Pfos è un composto "diffuso e ubiquitario", utilizzato in numerosi prodotti industriali e di consumo.

Le sostanze perfluoroalchiliche sono note per gli effetti sulla salute, che includono alterazioni ormonali, disturbi della fertilità e del metabolismo, danni al fegato e interferenze con il sistema endocrino. Studi recenti, come quello del Dipartimento della Salute del Minnesota, hanno evidenziato nei test sugli animali anche effetti su tiroide, colesterolo e sviluppo cellulare.

I comitati cittadini chiedono ora che vengano rese pubbliche le analisi più aggiornate dell’acqua potabile e che Provincia ed enti competenti illustrino le misure previste per proteggere le fonti di approvvigionamento. "È necessario prevenire i danni che potrebbero derivare da un inquinamento crescente – affermano – e garantire la massima trasparenza sui controlli in corso".

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400