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L’INTERVISTA AL CANDIDATO

“Il Polesine in 100mila chilometri”

“Per cinque anni ho corso in tutta la provincia, dove c’era bisogno d’aiuto. Ma resta tanto da fare”

“Il Polesine in 100mila chilometri”

E’ l’unica in corsa per il bis. Con il ritiro di Simona Bisaglia, e con Cristiano Corazzari e Valeria Mantovan che approcciano la corsa elettorale da posizioni di giunta, è la sola Laura Cestari a inseguire, in senso stretto, la conferma a palazzo Ferro-Fini, nella lista della Lega.

Cestari, perché altri cinque anni?

“C’è ancora tanto da fare, e penso di poter essere utile per continuare un lavoro fatto di impegno e ascolto dei cittadini. In questi anni non ho mai guardato al colore politico, cercando sempre di aiutare tutti. Ce l’ho messa tutta, anche senza poter contare sul ‘portafoglio’ da assessore, e sono andata ovunque ci fosse bisogno, macinando 100mila chilometri l’anno solo nel mio Polesine. Mi sono mossa in ogni direzione, anche se devo dire che sento più nelle mie corde i temi legati ad agricoltura, turismo, cultura, e sociale”.

Quali sono le sfide per il futuro?

“Rappresentare la ‘specificità’ polesana sui tavoli regionali con consapevolezza e coscienza. La nostra è una terra di persone anziane, ma questo non ci deve frenare nel costruire un futuro fatto di servizi per poter trattenere qui i nostri giovani e evitare un ulteriore spopolamento”.

Come si dice: sembra facile. Ma come si fa?

“Non ho la formula magica. Ma credo che il tema della sanità territoriale si fondamentale, e su questo io non mi sono mai nascosta. Dev’essere chiaro a tutti però che non si può tornare agli anni Novanta: non si può mantenere un punto nascite dove non nascono più bambini. Il tema vero è la carenza di professionisti: un pronto soccorso senza specialità non ha senso, ma per avere più medici penso vadano innanzitutto aumentati gli stipendi”.

Argomento, però, di competenza nazionale. E allora: l’autonomia?

“Non molleremo un punto. Lo ha detto anche Alberto Stefani: ora si partirà con le materie che non prevedono Lea, per poi continuare con le altre. Bisogna accelerare anche sul fronte sanitario. Perché qui, e soprattutto in una provincia di confine come la nostra, curiamo pazienti di ogni parte d’Italia, e non sempre le Regioni di competenza poi pagano. Un aspetto che a cascata non fa che allungare le liste d’attesa: bisogna intervenire”.

Capitolo economia: in Polesine bisogna attrarre anche imprese, non solo medici.

“La nostra proposta è la maxi-Zls, con una visione non annuale ma a lungo termine. Da manager, vorrei potermi occupare di questa questione al massimo livello. Certo, da consigliere è difficile, ma...”.

Ma sta “prenotando” un assessorato?

“Dico solo che la Lega polesana ha sempre avuto un rappresentante in Regione, e questo lavoro va continuato. Cristiano Corazzari ha fatto bene il suo lavoro, ma per legge non può tornare in giunta: se mi fosse proposta questa posizione accoglierei la sfida di buon grado. Sarebbe bello, ma per farlo devo essere legittimata dal voto, e per questo chiedo aiuto ai polesani”.

Nel mandato che si sta concludendo lei è stata autrice di una legge sul turismo fluviale.

“Ed è un progetto importante, che deve però legarsi con lo sviluppo delle infrastrutture, che è il miglior biglietto da visita per portare qui le persone. Lo sviluppo fluviale, senza la pulizia dei fiumi, la sistemazione delle strade arginali e le relative manutenzioni, semplicemente non funziona. Per questo serve un coordinamento tra tutti gli enti interessati, gli operatori, ma anche gli agricoltori e i pescatori”.

A proposito di agricoltura, quali sono le sue proposte?

“In questi anni si è fatto molto e bene per il Prosecco, ma il settore in Polesine sta pagando tanto. L’ortofrutta è in ginocchio anche a causa delle politiche europee. La nostra agricoltura merita più sostegno e più visione, per avere una spinta propulsiva diversa, e io do piena disponibilità ad affiancare questo percorso”.

In questi giorni si torna a parlare di trivellazioni: lei si è sempre schierata contro questa ipotesi. E’ ancora di questa idea?

“E’ una posizione che non rinnego: il nostro territorio è fragile, questa fragilità va riconosciuta e vanno messi limiti incisivi per evitare ulteriori problemi”.

Altro argomento di cronaca, la sicurezza. A Grignano c’è chi è arrivato a farsi giustizia da solo: che ne pensa?

“Il Far West è sempre sbagliato, ma serve la prevenzione, per togliere del tutto la voglia a queste persone di entrarti in casa per rubare. La vera riforma della giustizia è quella che assicuri la certezza della pena e carceri più strutturate. A proposito di sicurezza, voglio parlare anche di sicurezza sul lavoro, che va garantita per tutti. Anche per gli appartenenti alle forze dell’ordine, che rischiano ogni giorno.

Sui manifesti l’abbiamo vista al fianco di Luca Zaia: quale sarà il nuovo ruolo del governatore?

“Luca Zaia ha sempre espresso stima nei miei confronti e questo mi riempie di gioia. Zaia corre alle regionali perché, come dice lui, se hai Varenne in squadra non puoi non farlo correre, ed è giusto e opportuno dare un segnale di continuità. Per il resto, vedremo: Zaia è in gioco e giocherà alla grande, come ha sempre fatto”.

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