VOCE
Verso le regionali
06.11.2025 - 18:00
“Il Polesine ha bisogno di un piano concreto sul lavoro e sulla formazione, non di slogan o scorciatoie”. E’ con queste parole che Andrea Micheletti, candidato per Le Civiche Venete, richiama l’attenzione sulla necessità di una strategia chiara e strutturata per il rilancio economico e sociale del territorio.
“Dobbiamo creare le condizioni perché i giovani possano restare, o tornare, costruendo qui il proprio futuro – afferma –. Serve uno studio serio per capire di quali professionalità il nostro territorio ha davvero bisogno, così da costruire percorsi formativi coerenti e utili”. Al centro della proposta, l’importanza della formazione tecnica e del rapporto tra scuola e impresa. “Gli Its, gli istituti tecnici superiori, rappresentano una grande opportunità - sottolinea - sono scuole post-diploma nate in collaborazione con le imprese, dove si impara un mestiere e si entra subito nel mondo del lavoro. E’ da qui che può partire una nuova stagione per il Polesine, fondata su imprese sane, sostenibili e radicate nel territorio, capaci di creare occupazione stabile e valore, senza compromettere l’ambiente o la salute delle persone”.
Micheletti respinge con decisione “progetti industriali rischiosi o divisivi, come l’inceneritore di Loreo”, e invita invece a puntare su aziende che “scommettano davvero su chi qui vuole vivere e lavorare”. Per il candidato delle Civiche Venete, lavoro e formazione sono la chiave per rimettere in moto il territorio. “Il lavoro non è solo occupazione - osserva - è stabilità, fiducia, dignità. E’ quello che permette ai giovani di restare e alle famiglie di guardare avanti. E se il lavoro torna in Polesine, se le imprese tornano a investire, allora diventerà più facile chiedere e ottenere trasporti efficienti, infrastrutture moderne e servizi più diffusi. Tutto è collegato: il lavoro genera movimento, e il movimento porta nuove opportunità”.
Al centro le persone e il futuro dei giovani. “Tutto parte da loro, dai giovani che dobbiamo mettere nelle condizioni di restare. Studiare qui, lavorare qui, restare qui: è così che si cambia davvero. Il Polesine ha bisogno di politiche serie che mettano al centro il lavoro, la competenza e la dignità di chi ogni giorno costruisce il futuro di questa terra”.
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