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"Da due anni una passeggera mi perseguita"

Choc a Belluno: "Si piazza in mezzo alla strada e non mi fa partire"

"Da due anni una passeggera mi perseguita"

Da oltre due anni la quotidianità di Davide De Vido, 41 anni, autista di Dolomiti Bus nella provincia di Belluno, è segnata da un caso di presunte molestie e stalking che lo ha portato più volte a rivolgersi alle forze dell’ordine. L’uomo racconta di essere vittima di continui comportamenti ossessivi da parte di una passeggera che da tempo ostacola il suo lavoro lungo le linee che collegano la Val di Zoldo e le località vicine.

L’ultimo episodio si è verificato nei giorni scorsi a Chiesa di Goima, dove la donna – residente nella stessa frazione – si è piazzata davanti al bus impedendo all’autista di ripartire. Solo l’intervento dei carabinieri ha consentito di ristabilire la circolazione. Non si sarebbe trattato di un caso isolato: secondo quanto riferito da De Vido, la stessa persona avrebbe in più occasioni bloccato le porte del mezzo con la propria stampella, rifiutandosi di scendere al capolinea o ostacolando la chiusura del veicolo, arrivando anche ad aggredire verbalmente l’autista.

In un precedente intervento, la donna avrebbe spintonato i militari intervenuti per identificarla, finendo denunciata per resistenza a pubblico ufficiale. L’autista ha già presentato denuncia per atti persecutori e inviato segnalazioni sia all’azienda di trasporto che al sindaco di Val di Zoldo. "Non dormo di notte, sono stressato e non riesco più a lavorare con serenità – racconta – Questa situazione crea pericolo non solo per me ma anche per i passeggeri e per la circolazione. Nonostante le denunce, non si riesce a trovare una soluzione definitiva".

Il medico gli ha prescritto tre settimane di malattia a causa dello stress accumulato. Il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin, conferma la complessità del caso: "È una situazione che ci preoccupa da tempo. Ho coinvolto i carabinieri e l’Ulss, ma sembra che non ci siano strumenti efficaci per risolverla. Se la donna è ritenuta responsabile delle proprie azioni dovrà rispondere davanti alla legge; se invece è affetta da disturbi, serve un intervento di tipo sanitario».

La vicenda, che ha destato preoccupazione tra i cittadini e gli altri autisti della compagnia, resta aperta in attesa di decisioni da parte delle autorità competenti.

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