VOCE
verso le regionali
07.11.2025 - 21:00
Un Polesine che ritrovi la propria centralità e sappia finalmente sviluppare le potenzialità rimaste inespresse in oltre trent’anni di governo di centrodestra. E’ questo il messaggio lanciato mercoledì in galleria Braghin ad Adria, durante l’incontro organizzato dal Partito democratico per presentare i candidati alle prossime elezioni regionali Emanuela Pizzardo e Nicola Zanca.
Fin dai primi interventi, il dibattito si è concentrato sul futuro del Basso Polesine e sul bisogno di coniugare sviluppo e sostenibilità. Pizzardo ha sottolineato come il Delta del Po possa rappresentare un modello di crescita alternativo, capace di coniugare la tutela ambientale con un turismo rispettoso del territorio e allo stesso tempo generatore di economia e occupazione. “Dobbiamo immaginare un nuovo tipo di sviluppo - ha detto - che non si basi più solo sul consumo di suolo, ma su progetti che valorizzino le risorse naturali e culturali della nostra terra”.
La candidata ha posto inoltre l’accento sul tema del welfare e della sanità, ricordando come il Polesine sia una delle province più anziane del Veneto. “Servono più posti nelle strutture pubbliche e convenzionate per gli anziani non autosufficienti - ha spiegato - e una rete di servizi sanitari realmente accessibili e vicini ai cittadini”. Sul fronte delle infrastrutture e della pianificazione territoriale è intervenuto Nicola Zanca, che ha ribadito la necessità di “difendere” il Polesine da interventi speculativi e dall’assalto indiscriminato di grandi impianti fotovoltaici e a biogas: “Sono operazioni - ha denunciato - che spesso arrivano da fuori provincia, portano profitti altrove e lasciano qui solo danni ambientali e paesaggistici, oltre a sottrarre terreno prezioso all’agricoltura”.
Zanca ha poi indicato come priorità assoluta il potenziamento della rete viaria e dei collegamenti nel Delta e in tutta la provincia, definendo “improrogabile” un piano di investimenti su strade e trasporti. Un altro punto toccato è quello delle aree interne, le zone più isolate e lontane dai centri di servizio: “Il governo Meloni - ha accusato - le ha abbandonate a se stesse, mentre il Pd ha presentato una proposta di legge, illustrata anche a Rovigo, per rilanciarle con risorse già disponibili e progetti concreti”.
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