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ELEZIONI

“Lo scudo crociato è tornato”

Presente all’evento il segretario nazionale Antonio De Poli: “Deve essere simbolo di futuro”

“Lo scudo crociato è tornato”

Un’operazione nostalgia che, però, guarda al futuro sotto la grande insegna storica dello scudo crociato. Venerdì mattina, all’hotel Best Western Cristallo, la sala conferenze era gremita di gente per la presentazione della lista che l’Udc presenta alle prossime elezioni regionali del 23 e 24 novembre all’interno della coalizione di centrodestra. Alla presenza del segretario nazionale del partito nonché senatore Antonio De Poli, i cinque candidati si sono presentati pubblicamente, lanciando ognuno la propria lista di priorità per il futuro del Veneto. Ma il ricordo della Democrazia cristiana che fu è stato preponderante e i toni sono stati a dir poco entusiasti. Perché, in fondo, la mamma è sempre la mamma, come si suol dire. A suonare la carica a tutti, a proposito di entusiasmo, è stato Renato Borgato, coordinatore provinciale Udc a Rovigo nonché candidato: “Oggi è un giorno da ricordare per Rovigo – ha esordito – Possiamo prendere la bandiera dello scudo crociato e uscire a sventolarla perché è tornata l’Udc nel panorama politico polesano. Antonio De Poli a livello nazionale è stato capace di ripescare il partito e portarlo in tutte le regioni d’Italia. Siamo una gamba centrista ispirata alla dottrina sociale della Chiesa, una componente straordinaria del cattolicesimo politico e democratico”. Poi, pensando al candidato presidente del centrodestra Alberto Stefani che ha messo il sociale al primo punto del suo programma, Borgato ha proseguito: “Ha un significato straordinario perché il nostro slogan è ‘non lasciamo da solo nessuno’. Abbiamo nel dna il significato di certi valori, la collegialità di aiutarci l’uno con l’altro. Essere democristiani è una questione di cultura politica, quella che si vede poco come dimostrano i momenti traballanti di una coalizione che traballa. Noi invece abbiamo coltivato nel nostro dna la moderazione e appoggiamo Stefani, perché c’è tanta omogeneità tra il nostro programma e quello che lo stesso Stefani ha presentato. Questo dimostra che ci vuole la nostra componente”.

E se Borgato ha accennato ai capisaldi del programma, ad approfondirli è stato poi il segretario De Poli, in chiusura di conferenza, dopo che anche gli altri quattro candidati, Irene Boreggio, Francesca Capuzzo, Marco Saccoman e Cristina Veronesi si sono presentati. De Poli, con in mano quello che ha definito un “tomo di oltre 100 pagine” ossia il programma elettorale dell’Udc, ha sottolineato: “Oggi più che mai dobbiamo riprendere il credere, attraverso lo scudo crociato che non è una cosa antica ma deve essere simbolo di futuro. Crediamo ancora che le persone siano al centro della vita e della politica”. E dunque ecco che che denatalità, giovani e famiglie, politiche abitative, lavoro, imprese e sviluppo sono stati i punti salienti presentati da De Poli che, poi, ha concluso: “Il Veneto è cambiato. La società è cambiata. Perciò serve una riprogrammazione importante rispetto al futuro che guardi ai prossimi 10, 15, 30 anni”.

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