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L'appello

"Salvate le scuole dei piccoli Comuni"

L'appello di Nicola Zanca

"Salvate le scuole dei piccoli Comuni"

“Le scuole dei piccoli Comuni sono in sofferenza tra denatalità, spopolamento, invecchiamento. Tuttavia evitare la chiusura dei plessi è fondamentale. Ed è possibile. Come? Dando la possibilità ai Comuni con meno di 5mila abitanti, che in Polesine sono tantissimi, di rimanere aperti”.

Così Nicola Zanca, candidato Pd con lo slogan “Rimettiamo in gioco il Polesine”, secondo il quale sarebbe opportuno estendere la sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito che le scuole montane possono chiudere solo in casi eccezionali anche nelle aree interne del Veneto. Del valore sul territorio dei plessi scolastici lui non ha dubbi, tanto più che come sindaco di Gaiba ha inaugurato una nuova struttura per la primaria Dante Alighieri, “con soddisfazione di tutta la comunità”.

“E’ proprio l’essere sindaco di una piccola comunità - spiega - che mi consente di avere uno sguardo oggettivo sui bisogni e sulle aspettative concrete di chi vi risiede. E di cercare soluzioni e prospettive”. La strada dei Comuni montani può essere secondo Zanca adottata, tanto più che Uncem, l’Unione nazionale comuni comunità enti montani, da tempo chiede al Ministero competente di indire un tavolo per ripensare il modello organizzativo delle scuole nei piccoli Comuni.

A rischio, a livello nazionale, 5mila scuole entro il 2030, “non il Veneto”, si stanno muovendo con censimenti e iniziative. “I plessi scolastici svolgono molte funzioni - sottolinea Zanca - Da quello di garantire il diritto allo studio, a quella educativa. Sono il luogo in cui bambini e ragazzi sperimentano le relazioni coi pari, imparando la condivisione, la cooperazione, l’aiuto. Sono contenitori sicuri per le famiglie, costituiscono un presidio sociale. Avere scuole, senza sottoporre gli studenti, oltre che gli insegnanti, a spostamenti per raggiungere contesti meno periferici, significa rendere i piccoli Comuni attrattivi e di progettare adeguate politiche abitative per evitare l’isolamento e lo spopolamento. Attorno alle scuole ruota lo sviluppo culturale ed economico di un territorio”.

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