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VENETO

Maltrattamenti sui bambini, arrestata una maestra

Telecamere confermano ipotesi maltrattamenti; è ai domiciliari

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Foto d'archivio

Un intervento in tempo reale, dopo giorni di osservazione con le telecamere. A Vicenza, una delle titolari di un asilo nido è stata arrestata dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti ai danni dei piccoli ospiti della struttura. L’operazione, scattata l’8 novembre 2025, è l’esito di un’indagine avviata su segnalazione e supportata dall’installazione di telecamere interne che, secondo gli inquirenti, avrebbero documentato condotte violente e non compatibili con il ruolo educativo.


L’attività investigativa è stata diretta dalla Procura della Repubblica di Vicenza, attivata dopo alcune segnalazioni riguardanti presunti comportamenti aggressivi all’interno dell’asilo. Su delega della Procura, i militari hanno installato sistemi di videoregistrazione nella struttura per monitorare quanto accadeva durante l’orario di servizio. Quando le immagini hanno mostrato la donna impegnata in condotte ritenute violente, i carabinieri sono intervenuti immediatamente, accompagnandola all’esterno e procedendo all’arresto. Dopo le formalità di rito, la donna è stata posta agli arresti domiciliari. È ora in attesa dell’udienza di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vicenza.


Secondo quanto ricostruito finora, l’indagata si sarebbe resa responsabile, in alcune circostanze, di maltrattamenti e percosse ai bambini. Le contestazioni restano allo stato di ipotesi e dovranno essere verificate nelle sedi opportune: la presunzione d’innocenza vale fino a sentenza definitiva. La Procura ha disposto ulteriori accertamenti per ricostruire con precisione la sequenza dei fatti e definire l’eventuale perimetro delle responsabilità.

Nelle prossime ore il giudice valuterà la legittimità dell’arresto e la misura cautelare applicata, sulla base degli atti investigativi, delle registrazioni e degli eventuali riscontri raccolti dai carabinieri. Le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio, compresa la durata delle condotte contestate e l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti, se del caso. Non sono stati diffusi ulteriori elementi sull’identità dell’indagata o sul numero dei minori potenzialmente coinvolti.


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