Cerca

CASTELMASSA

Passano i secoli, resta il successo

La 207esima edizione della nota Fiera nazionale di San Martino: uno spettacolo

 Si sa, dopo i primi freddi dell’autunno, l’estate di san Martino è dietro l’angolo: baciata dal sole, è partita la 207esime edizione della nota Fiera nazionale, un successo che, dal lontano 1819, costituisce una delle più importanti kermesse del panorama polesano. Tra le strade del centro, 4 km di bancarelle, dal cibo locale e internazionale, all’aroma delle castagne appena arrostite, fino alla mercanzia di ogni genere e per ogni portafogli; ma ancora, il Maac 43, il tradizionale e seguitissimo luna park, i 240 espositori, non dimenticandosi nemmeno della parte culturale, con mostre, esposizioni, eventi musicali e associativi dislocati in tutto il centro storico. A sugellare un pienone, dopo l’apertura di venerdì 7, la giornata di ieri: tanti i presenti già alle prime ore della mattina ma ancora di più all’ora di pranzo, rigorosamente per concedersi in compagnia la classica piadina. Spazio però anche alle tradizioni localissime, anzi, influentissime, della triplice vicinanza fra regioni. Tra “pinzini” ferrarese e zucche mantovane, l’imbarazzo della scelta per i tanti convenuti.

“Per noi la fiera è nell’anima. Siamo molto contenti di questo clima di gioia su cui, giustamente, a partire da noi in primis, si riversano tante aspettative” ha sottolineato il sindaco Federico Ragazzi aggiungendo: “Siamo particolarmente contenti soprattutto della grande partecipazione di associazioni di volontariato, di ogni tipo, da quelle più legate alla sicurezza a quelle che contribuiscono a creare un futuro migliore per coloro che assistono. Sono fondamentali perché garantiscano che tutto si svolga tutto nel migliore dei modi, senza di loro non si potrebbe fare nulla; il volontariato è spina dorsale del nostro paese”. L’atteso appuntamento, che chiude simbolicamente il manifesto fieristico 2025 del territorio, vede infatti il dispiegamento, come commenta il presidente di Protezione Civile Alto Polesine, Paolo Antonini: “Di un gran numero di volontari dato che la fiera, essendo nazionale, richiede la nostra presenza ai varchi. Il territorio è nostro, è un dovere esserci. La nostra paga, oltre al silenzio del dovere civico, sono quelle signore e ragazzi che inaspettatamente ci portano il panino, il cornetto, quel grazie, quel sorriso che si vede negli occhi”.

Un evento, insomma, che dal lontano anno 0 di epoca asburgica (al 10 maggio 1819 risale il decreto imperiale di indizione, probabilmente improntato su una prassi in voga già nel ducato di Ferrara, feudo dello Stato della Chiesa) continua a rinnovarsi pur rimanendo fedele alla traccia delle origini. Tra le novità di quest’anno anche un ospite d’eccezione: il Museo della seconda guerra mondiale del fiume Po, direttamente da Felonica. Un salto oltre regione che ha portato tanti mezzi del conflitto, specie inerenti le ritirate tedesche lungo il fiume, in piazza Garibaldi per un’esposizione unica nel suo genere. Gran finale, l giornata di oggi per l’ultima data della rassegna, già un tutto esaurito, si sente tra cittadini, anziani e giovani che, anche in questi appuntamenti, si riscoprono comunità.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400