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Anna, i pericoli del digitale e la forza di voler rinascere

Ecco “Anna - Il volto oscuro di OnlyFans”, storia dalle molteplici chiavi di lettura

Anna, i pericoli del digitale e la forza di voler rinascere

Ecco “Anna - Il volto oscuro di OnlyFans”, storia dalle molteplici chiavi di lettura

ROVIGO - Il secondo appuntamento della rassegna “Quello che le donne scrivono” ha acceso i riflettori su un tema delicato e attualissimo: la deriva digitale e le fragilità femminili raccontate nel romanzo “Anna - Il volto oscuro di OnlyFans”, opera prima della scrittrice rodigina Moira Manzoli. L’incontro, venerdì sera a Palazzo Casalini, è stato condotto con dalla blogger Sara Zanferrari, che ha guidato una conversazione intensa e profonda. Rodigina, classe 1980, residente ad Arquà Polesine, Moira Manzoli ha maturato una lunga esperienza come ghostwriter prima di debuttare come autrice. Il libro, pubblicato in self-publishing a inizio 2025, è ispirato a una storia vera: quella di una giovane studentessa di medicina che, attratta dal miraggio del guadagno facile, si lascia trascinare in un vortice di dipendenza e alienazione legato al mondo dei contenuti online.

“Non si capisce come mai un libro di tale forza e attualità non abbia trovato un editore disposto a pubblicarlo”, ha osservato Zanferrari, elogiando la capacità narrativa della Manzoli e l’urgenza dei temi trattati. Le sue domande, puntuali e mirate, hanno messo in luce la complessità della vicenda, offrendo al pubblico diverse chiavi di lettura: la fragilità delle nuove generazioni, il valore dell’amicizia autentica e il bisogno di riconoscimento che spesso si trasforma in dipendenza. Il pubblico ha seguito con partecipazione il dialogo, lasciandosi coinvolgere dal racconto e dalle riflessioni scaturite. Senza mai svelare troppo della trama, le due protagoniste hanno saputo offrire molteplici chiavi di lettura: il richiamo pericoloso del guadagno facile e della visibilità digitale; la fragilità emotiva di chi, in cerca di riconoscimento, finisce per essere manipolato; il valore dell’amicizia autentica. Nelle parole di Moira Manzoli è emersa la consapevolezza di una generazione esposta a nuovi rischi invisibili, dove i confini tra libertà e sfruttamento si fanno labili. “Raccontare questa storia - ha spiegato l’autrice - significa dare voce a chi non ha più la forza di parlare, ma anche ricordare che da ogni caduta è possibile rinascere”.

La narrativa contemporanea ha il compito di raccontare ciò che accade oggi, di dare voce a chi non ne ha - ha osservato Sara Zanferrari - Libri come quello di Moira Manzoli ci ricordano che la letteratura non deve solo intrattenere, ma anche disturbare, interrogare, spingerci a guardare in faccia la realtà”. “Serate come questa - ha commentato Chiara Paparella, presidente del Crams e ideatrice del progetto - dimostrano quanto la letteratura possa aiutarci a comprendere la realtà e a dare voce al coraggio delle donne. ‘Quello che le donne scrivono” vuole essere un luogo di incontro, di riflessione e di libertà’.

La rassegna, organizzata dal Crams con il sostegno di Bvr Banca Veneto Centrale, prosegue venerdì 14 novembre alle 18, sempre a Palazzo Casalini, con la presentazione del romanzo “Hostal Levante” di Lella Toscano (Apogeo Editore).

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