Cerca

adria

“La nostra è ancora città verde”

Bonato: “Un modo per raccogliere risorse”. L’assessore: “Abbiamo forte vocazione rurale”

“La nostra è ancora città verde”

Si accende il dibattito politico attorno al tema dell’urbanistica e del consumo di suolo, affrontato nel corso dell'ultimo consiglio comunale. Dopo il comunicato di Ibc, che nei giorni scorsi aveva accusato la maggioranza di “incoerenza” e di “voler edificare una nuova Adria”, l’assessore all’urbanistica Giorgio Crepaldi è intervenuto pubblicamente sui social per chiarire la propria posizione, innescando un acceso scambio con il consigliere comunale Enrico Bonato, esponente del movimento civico. Nella nota di Ibc, l’opposizione aveva criticato le parole pronunciate da Crepaldi durante l’ultimo consiglio comunale, dove l’assessore aveva parlato di “50 ettari ancora disponibili per l’edificazione”. Secondo Ibc, tale affermazione rivelava una visione “slegata dai principi di sostenibilità” e in contrasto con l’impegno a contenere il consumo di suolo e la cementificazione. Il movimento aveva paragonato l’annuncio “a una nuova Adria”, sottolineando i rischi per la fragilità idraulica del territorio e per i servizi nelle periferie.

Di fronte a queste critiche, Crepaldi ha deciso di intervenire per chiarire il senso tecnico delle sue parole, accusando l’opposizione di aver travisato il significato del suo intervento. In un lungo post sui social, l’assessore ha spiegato che i “50 ettari” non rappresentano un progetto di nuova edificazione, bensì un dato derivante dalle normative regionali sul consumo di suolo: “La legge - ha scritto Crepaldi - non vieta nuove costruzioni, ma impone un preciso equilibrio tra aree edificate e aree verdi. Il mio intervento voleva solo evidenziare che Adria, città a forte vocazione rurale, ha ancora un rapporto molto più favorevole al verde rispetto all’edificato. Nessuno vuole cementificare 50 ettari”.

L’assessore ha aggiunto che l’amministrazione “ha dato risposte alle famiglie e ai cittadini che vogliono vivere e investire ad Adria, nel rispetto delle regole”. Poi, con tono polemico, ha fatto riferimento al consigliere Enrico Bonato, ingegnere, che in consiglio si era astenuto dal voto su alcuni punti urbanistici “per possibili incompatibilità future”: “Apprezzo la sua scelta di stile - ha scritto Crepaldi - ma visto l’attacco odierno, se un cliente dovesse rivolgersi a lui, per coerenza rifiuterà l’incarico?”. Non si è fatta attendere la risposta del consigliere di Ibc. Bonato ha definito “spiacevoli” le parole dell’assessore, sottolineando di aver sempre mantenuto una netta distinzione tra la propria attività professionale e l’impegno politico: “Non ho mai usato la mia professione per fare politica - ha affermato - mi sono astenuto in consiglio per correttezza e trasparenza, non per interesse. E’ grave che un assessore scelga di attaccarmi sul piano personale solo per replicare a un comunicato firmato dal direttivo di Ibc, non da me”.

Il consigliere ha poi rilanciato sul merito della questione urbanistica: “Credo in uno sviluppo equilibrato, che punti al recupero dei centri storici e tenga conto delle fragilità del territorio. Le nuove costruzioni possono esserci, ma solo se inserite in una pianificazione coerente e sostenibile”. Bonato ha infine criticato la mancanza di chiarezza sull’uso dei proventi dei cambi di destinazione d’uso: “Temo che si voglia usare il territorio come merce di scambio per raccogliere risorse senza reinvestirle nelle aree interessate”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400