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SICUREZZA SUL LAVORO

Morti sul lavoro: “Bisogna rafforzare i controlli”

“Le norme per fermare questa strage ci sono già. Nessuno può sottrarsi dalla battaglia”

Morti sul lavoro: “Bisogna rafforzare i controlli”

“Le norme per fermare questa strage ci sono già. Nessuno può sottrarsi dalla battaglia”

Un presidio per tenere alta la guardia sul tema degli infortuni sul lavoro e dire “mai più vittime”. Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato un sit-in, in calendario per mercoledì 12 novembre, dalle 15.30 alle 16.30, davanti alla prefettura di Rovigo.

“Bisogna risalire alla tragedia della Coimpo, nel 2014, per contare un tale numero di vittime sul lavoro in Polesine. Due vittime in una sola settimana sono davvero inaccettabili”, dicono i segretari confederali, Pieralberto Colombo (Cgil), Samuel Scavazzin (Cisl) e Gino Gregnanin (Uil). Che aggiungono: “Il nostro obiettivo era e rimane zero morti sul lavoro. Le norme per fermare questa strage ci sono, ma è evidente che non sono sufficienti. Per noi la sicurezza sul lavoro è la battaglia per antonomasia, ma possiamo vincerla solo tutti insieme: istituzioni, politica, sindacato, imprese. Nessuno può sottrarsi. Abbiamo il dovere di agire anche sul territorio per definire interventi che garantiscano in modo responsabile salute e sicurezza a tutte le lavoratrici e ai lavoratori”.

I sindacati confederali, dunque, ricordano: “Abbiamo chiesto di rafforzare i controlli e di affrontare il grave problema della carenza di personale addetto alla vigilanza degli enti preposti. Chiediamo di stabilire un sistema di qualificazione delle imprese, al fine di introdurre criteri di accesso alle gare di appalto, private e pubbliche, basati sulle competenze delle aziende che intendono partecipare. Bisogna intervenire sulla filiera dei sub appalti dove spesso, come dicono tutti i dati, la tutela della sicurezza sul lavoro viene solo vista come costo da tagliare e pagano i lavoratori anche con la vita! Anche per questo abbiamo chiesto e firmato il recente protocollo appalti con il Comune di Rovigo. Il tema della sicurezza è strettamente legato a quello della legalità. Dove non c’è rispetto delle regole su contratti, orari e organizzazione del lavoro, non c’è sicurezza. L’illegalità spinge molti lavoratori ad accettare condizioni inadeguate e rischiose. La mancata formazione rappresenta una delle violazioni più frequenti riscontrate durante i controlli. Eppure la formazione è proprio la chiave della prevenzione e andrebbe incentivata con investimenti adeguati. In attesa di riuscire ad inserirla nei programmi scolastici, possiamo promuoverla nelle imprese locali, attraverso la contrattazione e l’organizzazione di corsi per dipendenti e datori di lavoro, come previsto dal recente accordo Stato-Regioni, perché comprendano che il rispetto delle regole non è un costo per l’azienda, ma un vantaggio per tutti. Va valorizzato il ruolo di Rls, Rlst e Rlssp, presenti in ogni realtà produttiva”. “Il nostro intento - concludono i segretari - è quello di rendere più efficacie la normativa esistente, mettendo in campo tutti i progetti, le iniziative e le risorse necessarie perché le misure a tutela della salute e della sicurezza siano più conosciute, più applicate e più monitorate. Siamo convinti che si stia diffondendo, soprattutto tra i giovani, una sensibilità diversa, ma sta a noi incoraggiarla e non deluderla”.

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