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PORNOGRAFIA

Da oggi porno vietati agli under 18

Obbligo di controllo per accedere ai siti per adulti

Da oggi porno vietati agli under 18

Da oggi, 12 novembre, cambiano le regole per accedere ai siti pornografici in Italia. Entrano in vigore le nuove disposizioni dell’Agcom, approvate ad aprile, che impongono un controllo dell’età obbligatorio per impedire ai minorenni di visualizzare contenuti per adulti. Si tratta di una misura destinata a trasformare il modo in cui gli utenti accedono alle piattaforme a luci rosse.

Il sistema prevede che l’utente, prima di entrare su un sito pornografico, debba passare da un portale di identificazione indipendente, gestito da un soggetto terzo certificato. Chi naviga da smartphone dovrà utilizzare un’app dedicata, anch’essa separata e riconosciuta dalle autorità competenti. Nessun documento d’identità o codice SPID potrà essere usato: la procedura deve garantire la massima tutela della privacy.

Il principio è quello del “doppio anonimato”, che separa completamente chi verifica l’età da chi gestisce il sito. L’identificazione avviene tramite un token digitale univoco, un codice che certifica la maggiore età senza rivelare l’identità o lo scopo per cui viene usato. Con quel codice, l’utente può accedere liberamente ai contenuti.

Tra le soluzioni al vaglio c’è anche un’applicazione europea sviluppata su impulso della Commissione Ue, già in fase di sperimentazione in cinque Paesi, tra cui l’Italia. Entro fine 2025 dovrebbe diventare pienamente operativa e, dal 2026, potrebbe confluire nel portafoglio digitale europeo, che includerà anche documenti come la patente o la carta d’identità elettronica.

La decisione dell’Agcom, approvata all’unanimità, si inserisce nel quadro del Digital Services Act e punta a rafforzare la protezione dei minori online, in linea con le direttive europee sulla cybersicurezza. Al momento l’obbligo riguarda solo i siti pornografici, ma in futuro potrebbe estendersi anche ad altre piattaforme a rischio, come giochi d’azzardo e scommesse.

L’Italia segue così l’esempio di altri Paesi europei. In Francia, i portali per adulti devono già affidare la verifica dell’età a soggetti terzi, anche se è consentito l’uso di un selfie per dimostrare la maggiore età. La reazione delle piattaforme non si è fatta attendere: il colosso Aylo, proprietario di Pornhub, YouPorn e RedTube, ha oscurato i suoi siti in segno di protesta, accusando lo Stato francese di limitare la libertà di espressione.

Nel Regno Unito, l’Online Safety Act impone la registrazione tramite email, numero di telefono o carta di credito, mentre negli Stati Uniti ben 24 Stati hanno già introdotto leggi simili. In Texas, tuttavia, alcuni portali hanno contestato le norme, definendole una violazione del Primo Emendamento.

Con l’avvio delle nuove regole italiane, si apre così una nuova fase per la rete, in cui la tutela dei minori e la protezione dei dati personali diventano il punto di equilibrio tra libertà digitale e responsabilità sociale.

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