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Farmaci dispersi, ora si indaga

Dopo la denuncia

Farmaci dispersi, ora si indaga

Continua a preoccupare il fenomeno dei rifiuti farmaceutici rinvenuti sulle spiagge deltine e lungo gli argini del Po. A lanciare l’allarme era stata l’associazione Plastic Free, da anni impegnata nelle pulizie ambientali, che segnala ancora massivi ritrovamenti di flaconi, boccette e fiale di medicinali destinati al settore zootecnico che confermano la persistenza di un problema serio e diffuso. L’associazione ha già allertato i carabinieri, che stanno lavorando per identificare la provenienza di questi materiali ed una loro eventuale gestione irregolare.

“Attendiamo con fiducia gli esiti delle indagini - commenta Riccardo Mancin, referente di Plastic Free - e nel frattempo continuiamo a vigilare, mantenendo alta l’attenzione sul territorio. E’ una dimostrazione concreta di quanto possa essere efficace la collaborazione tra associazioni, cittadini e forze dell’ordine. L’obiettivo è proteggere l’ambiente in cui viviamo e Plastic Free è presente con orgoglio e determinazione”.

Negli ultimi anni, le spiagge del delta del Po non sono più soltanto discariche di plastica e rifiuti domestici. Tra bottiglie, reti abbandonate e altri materiali, i volontari hanno iniziato a trovare sempre più spesso fiale e boccette di medicinali, un fenomeno che rappresenta un grave pericolo sia per l’ambiente che per le persone perché il contenuto dei farmaci, disperso in acqua o sul terreno, diventa tossico.

“Durante le pulizie - continua - ci imbattiamo regolarmente in questi contenitori, in particolare quelli destinati a medicinali veterinari, che probabilmente provengono da allevamenti intensivi lungo il bacino del Po. Alcuni flaconi non riportano etichette o codici identificativi, rendendo difficile risalire alla loro origine ma altri indicano chiaramente quale sia il loro uso”. L’associazione ha quindi coinvolto i carabinieri per capire se si tratti di farmaci smaltiti illegalmente o eliminati in modo improprio

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