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taglio di po

"Nessuno deve più morire come Luca"

L'ultimo saluto al giovane papà rimasto ucciso sul lavoro

C’era tutto il Delta, i suoi sindaci, la sua gente ancora attonita e triste, profondamente triste, all’addio a Luca Domenicale, l’operaio di 29 anni rimasto vittima del tragico incidente sul lavoro avvenuto lo scorso 27 ottobre a Rosolina.
Una tragedia che ha scosso non solo la comunità tagliolese, ma tutto il Delta del Po, presente in massa nella chiesa parrocchiale per accompagnare il giovane nel suo ultimo viaggio terreno.

La chiesa e la piazza hanno fatto fatica a contenere lepersone, gli amici i colleghi i conoscenti, ma anche i semplici cittadini che hanno voluto stringersi attorno alla famiglia. C’erano il sindaco di Taglio di Po Layla Marangoni, insieme ai sindaci di Adria, Rosolina, Loreo e Porto Viro. Tutti uniti nel dolore per una vita spezzata troppo presto, nel pieno della giovinezza.
La cerimonia funebre, officiata da don Damiano, è stata toccante e profonda.

“In questa celebrazione così attesa e così dolorosa – ha detto il sacerdote – la prima preghiera va a mamma Barbara, a papà Emanuele, alla sorella Alessia, alla compagna Elisa e alla piccola Iris. Siamo rimasti senza parole e senza fiato da quella sera in cui è circolata la terribile notizia. Perdere un figlio è un dolore che divide in due l’anima”. La comunità intera si è stretta con affetto e commozione attorno a loro, partecipando con profondo rispetto al loro dolore. Un abbraccio collettivo che ha voluto esprimere vicinanza e sostegno in un momento di perdita che ha segnato l’intero paese.

Il parroco ha poi rivolto un appello anche al mondo del lavoro e della politica, affinché tragedie come questa non accadano più: “Fate tutto ciò che è possibile e che dipende da voi, perché queste tragedie non si ripetano. Servono perseveranza, costanza e zelo per costruire una civiltà dell’amore e della pace”. Al termine della funzione, un momento di profonda emozione ha attraversato la chiesa. Incontenibile.

Dagli altoparlanti è risuonata infatti la voce dello stesso Luca, che intonava “Avrai” di Claudio Baglioni, una canzone che aveva dedicato con amore alla sua piccola Iris. Un silenzio denso di lacrime e commozione ha accompagnato quelle note, come un ultimo infinito abbraccio tra padre e figlia, tra Luca e la sua comunità. Le parole del sacerdote hanno poi ricordato “Ci sono persone medicina – ha ricordato – persone che quando le guardi guarisci, che con un abbraccio ti fermano la tachicardia di dentro. Ecco, Luca era una di quelle persone”.

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