VOCE
la protesta
13.11.2025 - 19:08
Studenti in piedi nel bus verso il Delta, studenti che non partono perché non c’è posto. Studenti che segnalano agli autisti la situazione di disagio e anche a Bus Italia, ma non trovano risposte. Il viaggio da scuola a casa è un’odissea per molti studenti abbonati che usufruiscono della tratta Adria - Porto Viro: 36,4 chilometri nella speranza che si liberi un posto.
“Questa è la situazione nel bus che fa la tratta extraurbana Adria - Porto Viro - Taglio di Po - Porto Tolle ogni giorno - scrive una giovane utente - Io come tanti altri spendo circa 70 euro al mese di abbonamento per poi ritrovarmi a non riuscire neanche a sedermi o addirittura a salire”.
Sedersi, insomma, diventa un lusso, e il ritorno a casa è un incubo. Gli studenti, stanchi dopo ore trascorse a scuola, sono costretti a viaggiare in condizioni precarie, ammassati nel corridoio o vicino alle porte. Non di rado, la situazione degenera: gli autisti si vedono costretti a non far salire ulteriori passeggeri o, nei casi più estremi, a non fermarsi nemmeno alle fermate intermedie. Molti ragazzi sono costretti a rinunciare alla corsa che dovrebbero prendere e ad attendere quella successiva, dilatando i tempi di viaggio e l'attesa.
“Questa situazione è stata segnalata già più volte, sia agli autisti sia direttamente a Bus Italia - continua la studentessa - I bus sono sempre pieni e a volte nemmeno si fermano, creando molto disagio agli studenti che dopo ore di scuola hanno bisogno di tornare a casa. Io stessa mi sono ritrovata più volte a dover prendere il bus dell’ora dopo perché gli autisti ci impedivano di entrare o non si fermavano per la troppa gente”.
A rendere più amara la situazione è la consapevolezza di una quasi totale assenza di controlli sui titoli di viaggio. Se un abbonamento mensile ha un costo fisso di circa 70 euro, la rarità delle verifiche – segnalate come un evento che avviene ogni 2 o 3 mesi – incentiva di fatto l’evasione tariffaria. “Il problema è che i controlli sono praticamente nulli - fa notare la giovane esasperata dalla sua quotidiana routine di viaggio - e tutti quelli che non hanno l’abbonamento ci guadagnano soltanto, perché, con un controllo ogni 2 o 3 mesi la multa viene comunque a costare meno di 70 euro mensili di abbonamento”.
Questo non solo genera un senso di frustrazione in chi paga regolarmente il servizio, ma crea anche un danno economico all’azienda di trasporto e, di conseguenza, alla collettività, riducendo le risorse che potrebbero essere investite per migliorare (magari) la qualità e la frequenza delle corse.
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