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san martino di venezze

Una panchina per dire “basta”

Domenica sarà inaugurata per ricordare Giulia Cecchettin e tutte le vittime della violenza di genere

Una panchina per dire “basta”

La comunità di San Martino di Venezze si prepara a un momento di profonda riflessione e unione nel ricordo di Giulia Cecchettin, la giovane studentessa barbaramente uccisa dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta, pochi giorni prima della sua laurea in biologia.

L’appuntamento, organizzato congiuntamente dall’Unità Pastorale di San Martino e Beverare e dall’amministrazione comunale, si terrà domenica 16 novembre e avrà come culmine l’inaugurazione di una simbolica panchina rossa. La giornata prenderà il via alle 9.30 con un momento di preghiera e riflessione comunitaria, arricchito dalla partecipazione del coro di San Martino e Beverare. Ma è alle 10.30, al “Centro Casa”, che l’evento assumerà un’intensità particolare: la cerimonia di deposizione e inaugurazione della panchina rossa. Questo simbolo, ormai universalmente riconosciuto nella lotta contro il femminicidio e la violenza sulle donne, sarà dedicato a Giulia e a tutte le vittime di violenza di genere, un monito silenzioso ma potente per dire “basta” all'odio e alla sopraffazione.

La presenza forte e coraggiosa di Gino Cecchettin renderà l’evento ancor più toccante e significativo sarà la presenza di Gino Cecchettin, il padre di Giulia. Divenuto in queste tragiche settimane un simbolo di dignità, dolore composto e, soprattutto, di un appello universale al cambiamento culturale, Gino Cecchettin ha saputo trasformare il suo lutto in un messaggio di responsabilità collettiva. La storia di Giulia è diventata, suo malgrado, lemblema di una violenza di genere che non conosce confini sociali o geografici. La sua vita, spezzata a un passo dal traguardo della laurea, un sogno che stava per realizzarsi, ha scosso l'Italia intera, costringendo il Paese a confrontarsi con le radici profonde di un patriarcato tossico e di una cultura del possesso. L’iniziativa di San Martino di Venezze non è solo un omaggio a una vittima, ma un'adesione attiva al movimento di sensibilizzazione che Gino Cecchettin ha ispirato con la sua resilienza. L'installazione della panchina rossa è curata dagli “Amici della Comunità” di Beverare insieme all’amministrazione comunale, che desiderano trasformare il ricordo in un impegno concreto. La scelta di dedicare una giornata a Giulia non è casuale: rappresenta la volontà di una piccola comunità di assumersi una responsabilità più grande, quella di educare e vigilare affinché tragedie simili non si ripetano.

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