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la tragedia di giulia

Ora è definitivo l'ergastolo a Filippo Turetta

Una camera di consiglio di pochi minuti, poi un punto fermo sulla vicenda

Turetta, arriva l'ergastolo

Alle 10.38 di oggi, venerdì 14 novembre, la Corte d’Assise d’Appello di Venezia ha reso definitiva la condanna all’ergastolo per Filippo Turetta, a due anni dall’omicidio di Giulia Cecchettin. Il presidente Michele Medici ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati in appello sia dall’imputato sia dalla Procura generale, dopo che entrambi avevano rinunciato alle rispettive impugnazioni nei giorni precedenti. È così confermata la sentenza emessa un anno fa dalla Corte d’Assise di Venezia.

Il procedimento si è svolto nell’aula bunker di Mestre con inizio alle 9.30. La rinuncia congiunta ai ricorsi ha reso l’udienza una semplice verifica formale, definita dallo stesso presidente Medici un caso “singolare”, privo di discussione nel merito. In aula erano presenti i procuratori generali Mazzei e Proto e i legali di Turetta, Jacopo Della Valentina e Chiara Marzotto.

Restano quindi accertati i fatti avvenuti nella notte tra l’11 e il 12 novembre di due anni fa, quando Giulia Cecchettin fu colpita con 75 coltellate tra il parcheggio di Vigonovo e le zone industriali di Fossò, dove la giovane venne trasportata, legata e imbavagliata.

La famiglia Cecchettin, rappresentata dagli avvocati Nicodemo Gentile, Tigani, Cozza, Piero Coluccio e Davide, ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado e dei risarcimenti stabiliti. Durante una pausa dell’udienza, l’avvocato Gentile ha richiamato le motivazioni della condanna, che riconoscono tra le aggravanti la premeditazione e i motivi ritenuti abietti dalla Corte.

Alle 10.27 i giudici sono rientrati in aula per comunicare la decisione: ricorsi dichiarati inammissibili e ergastolo confermato per Turetta. L’udienza è stata chiusa alle 10.36.

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