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ANIMALI

Parlargli? Un gesto naturale

Un’abitudine diffusa che fa bene, purché resti in equilibrio

Parlargli? Un gesto naturale

Dialogare con i propri animali domestici non è un vezzo né un comportamento eccentrico. È una pratica radicata, confermata dalla ricerca scientifica e sostenuta dagli psicologi, che la definiscono come una forma di antropomorfismo: attribuiamo ai nostri compagni a quattro zampe tratti umani e li rendiamo parte del nostro universo emotivo. Parlare con loro significa proiettare bisogni, pensieri e fragilità su un interlocutore percepito come accogliente, capace di restituire un senso di legame e di appartenenza che spesso manca nelle relazioni quotidiane.

Questa confidenza spontanea genera una reciprocità affettiva che rafforza la sensazione di compagnia e attenua stress e ansia. Chi possiede una sensibilità spiccata tende a costruire con cani e gatti un rapporto profondo, fondato sulla fiducia e sulla libertà di esprimersi senza timore di giudizio. È proprio questa assenza di valutazione che rende il dialogo con un animale un rifugio sicuro, un’occasione per dare voce alle emozioni più intime.

Tuttavia, anche un gesto così naturale richiede misura. Se l’animale diventa l’unico riferimento emotivo, il rischio è quello di trasformare una pratica salutare in una forma di dipendenza affettiva, che sostituisce il contatto umano invece di affiancarlo.

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