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Qualita’ della vita

Bene per i reati male per i neonati

Gli indici demografici tirano verso il basso il Polesine. Preoccupa la posizione 104 per il Pm2,5

Bene per i reati male per i neonati

E' soprattutto la demografia a portare verso il basso il Polesine, che si conferma una sorta di “terra di mezzo”. Né bene bene, né male male. Un po' sud del nord, ma sempre nord. Anzi, prettamente “padana”, nel bene e nel male.

Con la 53esima posizione nella “Classifica sulla qualità della vita” di Italia Oggi - Ital Communications, in collaborazione con l’Università la Sapienza di Roma, fa due passi indietro rispetto alla 51esima di un anno fa, ma si conferma nel gruppo di 32 province dove la vita è “accettabile”. Mentre nel 2023 era 64esima, nel gruppo delle province “scarse” e nel 2022 addirittura 70esima, con un tracollo rispetto alla 20esima piazza del 2020. Come in tutte le classifiche di questo tipo, molto dipende dai parametri considerati. In questo caso sono considerati nove macrosettori, affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati e sicurezza, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, sistema salute, turismo intrattenimento e cultura, con 16 sottodimensioni e 97 indicatori.

La prima sorpresa, rispetto all’allarme percepito, è che il Polesine è nella fascia “buona”, la più alta, per quanto riguarda “reati e sicurezza”, con il 19esimo posto. In particolare, in rapporto alla popolazione, su dati del 2023, è prima con zero con altre 21 province per reati connessi allo sfruttamento della prostituzione e prima con zero insieme ad altre 48 province per rapine in banche e uffici postali, decima per reati connessi al traffico di stupefacenti, 11esima per violenze sessuali per 100 mila abitanti e 11esima anche per estorsioni, 14esima per reati contro la persona e 43esima anche per tutti i reati contro il patrimonio. Anche gli omicidi volontari, zero, valgono la prima posizione con altre 15 province, mentre è 31esima per omicidi colposi e preterintenzionali e 43esima per tentati omicidi. Meno bene per lesioni dolose e percosse, 54esima, ma, come noto, sono i furti la croce del Polesine. Tuttavia, non i furti d’auto, addirittura decima posizione, bensì i furti in appartamento, 69esima posizione. Male, però, anche sul fronte scippi e borseggi, 65esimo posto, anche se la posizione peggiore, la 76esima, è per truffe e frodi informatiche.

Nel gruppo delle migliori con altre 31 per la sicurezza sociale, 21esima posizione, anche se spicca l'88esimo posto per i suicidi, seppur il Polesine sia invece primo posto con zero per le morti per droga.

Un po’ a sorpresa è “accettabile” la qualità della vita polesana anche sul fronte dell’ambiente, nonostante l’86esima posizione per i superamenti del Pm10 e la pesantissima posizione numero 104 in classifica, terzultima insieme a Venezia e con le sole Padova e Vicenza che fanno peggio in Italia, per i superamenti del limite previsto per il Pm2,5, ancor più temibile del Pm10 per le sue conseguenze sulla salute. Sui rifiuti, se va male per la produzione pro capite, 86esima posizione con 576,30 chili per abitante, va decisamente bene la differenziata con l’ottava posizione considerando solo i capoluoghi, con l'83,05%. Anche sui consumi, 49esima per quelli idrici, ma 89esima per gas ed elettricità. Bene però la settima posizione per veicoli circolanti per chilometri quadrati di superficie urbanizzata nei capoluoghi e la decima per autoveicoli elettrici e ibridi sul totale dei circolanti, il 25,80%, maluccio per offerta di trasporto pubblico nei capoluoghi, 65esima. Ci sono poi la 51esima posizione per pannelli fotovoltaici su edifici pubblici nei capoluoghi, la 45esima per densità di piste ciclabili nei capoluoghi e la 22esima per densità di verde urbano nei capoluoghi accanto però alla 62esima per densità di verde storico e parchi urbano.

Il Polesine rientra poi nella fascia “accettabile” per reddito e ricchezza, 57esima posizione complessiva, nonostante il 71esimo reddito disponibile pro capite, 19.658 euro, e il 62esimo importo medio annuo delle pensioni, 20.668,6 euro, anche se è settima per percettori di pensioni di basso importo, solo il 5,5%, nonché la 50esima retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti, 21.233,8 euro. Da capire, però, perché il basso costo degli immobili residenziali sia valutato negativamente, con uno dei valori più bassi, 1.067 euro al metro quadro, che vale l'86esima posizione, mentre sia positivo il basso costo di affitto, 8,69 euro al metro quadro, 39esima posizione. E se il Polesine è 24esimo per variazione dei prezzi al consumo -0,25%, è comunque 69esimo per sofferenze bancarie dei prestiti alle famiglie. Stessa posizione “accettabile” per affari e lavoro, analogamente in 57esima posizione, pur essendo 75esima per tasso di disoccupazione maschile 15-64 anni, il 6,37%, piazzandosi fra L'Aquila e Pescara, buona ultima del Veneto, mentre è 53esima per tasso di disoccupazione femminile 15-64 anni, con il 6,73%. Ed è poi 27esima per imprese registrate per 100mila abitanti, 108,42, ma 73esima per imprese cessate ogni 100 imprese attive, 8,06, e 89esima per start-up e Pmi innovative.

Le note dolenti arrivano in particolare da istruzione e formazione, “scarsa”, con la 69esima posizione, anche se si piazza 40esima e 37esima per studenti con adeguate competenze alfabetiche e numeriche e 46esima per bambini che hanno usufruito dei servizi comunali per l’infanzia, con l'83esima però per persone in possesso almeno di un diploma di istruzione secondaria e l'88esima partecipazione a programmi di formazione continua. Male anche turismo e intrattenimento, anche se il turismo vale comunque la 26esima posizione nonostante la 92esima posizione per presenze turistiche giornaliere per 100 posti letto ma con la sesta posizione per tempo medio di permanenza, 4,99 giorni, mentre l'intrattenimento l'82esima posizione, con il 53esimo posto per numero di spettacoli in rapporto agli abitanti e con l'86esima spesa per spettacolo pro capite e la 93esima per numero medio di spettatori per evento, oltre all'87esima posizione per strutture espositive permanenti per superficie e, curiosamente, visto il territorio, l'85esima per aziende agrituristiche.

Nella categoria popolazione, emerge il gelo demografico polesano: 94esima posizione complessiva, 84esima per tasso di mortalità, 86esima per indice di dipendenza strutturale, 91esima per indice di dipendenza degli anziani, 95esima per indice di vecchiaia, 95esima per numero medio di figli per donna, 1,05, e centesima posizione per nati vivi ogni mille residenti, appena 4,86. Quasi “pari e patta” fra emigrati ogni mille residenti, 30,44, 55esima posizione, e immigrati ogni mille residenti, 34,94, 47esima.

Non aiuta, però, anche il “sistema salute”, altra macrocategoria bollata come “scarsa”: 75esima posizione per posti letto in reparti specialistici, 90esima per posti letto in ostetricia e ginecologia per mille abitanti, 59esima per posti letto in terapia intensiva e terapia intensiva neonatale, 76esima per posti letto in reparti di oncologia. Anche se va evidenziata la 31esima posizione per tasso di ospedalizzazione, la 40esima per posti letto in cardiologia, cardiochirurgia e unità coronariche, ma soprattutto la 19esima per apparecchiature diagnostiche e, in particolare, la quarta per risonanza magnetica per 100 mila abitanti.

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