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allarme prezzi

Il Caro vita taglia 413 euro a famiglia

Carrello della spesa più pesante per alimentari e ristorazione. Belluno al top dei rincari in Veneto

Il Caro vita taglia 413 euro a famiglia

Rovigo fra le venti città italiane in cui l’inflazione corre di più. Lo ha certificato l’Istat scolpendo il rialzo dei prezzi, nel mese di ottobre all’1,5% valore che rispecchia la media del veneto, mentre l’inflazione annua in Italia si è fermata all’1,2%. Secondo l’Unione consumatori questi dati, per le famiglie polesane, definiscono un rincaro annuo di 413 euro. Oltre 400 euro in più, quindi, che ogni famiglia spendere in un anno per l’inflazione. Carrello della spesa più caro quindi per i polesani. L’ufficio statistica del Comune di Rovigo, inoltre ha certificato un aumento dei prezzi che per il mese di ottobre è stato del 2,6% per alimentari e bevande; del 4,9% per i servizi ricettivi e ristorazione; del 2,4% per alcolici e tabacchi.

Altre città del Veneto per l’inflazione: Belluno al quarto posto (2%), Venezia al decimo, Padova, Treviso e Verona all’11esimo, Vicenza al 32esimo posto (1,2%)

In Italia L'Istat ha reso noti oggi i dati territoriali dell'inflazione di ottobre, in base ai quali l'Unione nazionale consumatori ha stilato la classifica delle città più care d'Italia, in termini di aumento del costo della vita. In testa alla graduatoria, Siena dove l'inflazione tendenziale pari a +2,8%, la più alta d'Italia, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 757 euro per una famiglia media. Medaglia d'argento per Bolzano che, con +1,9% su ottobre 2024, ha un incremento di spesa annuo pari a 630 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Pistoia, terza sia per inflazione, pari al 2,1%, che per spesa supplementare, pari a 568 euro annui per una famiglia tipo. Appena fuori dal podio Belluno che, con un'inflazione del 2% (al quarto posto per inflazione ex aequo con Napoli), registra una stangata pari a 521 euro. Al quinto posto Cosenza che, con la seconda inflazione più elevata del Paese, +2,5%, ha una variazione annua della spesa pari a 486 euro. Seguono Udine (+1,7%, +478 euro), Rimini (+1,7% e +468 euro), all'ottavo posto, con +452 euro, Gorizia (+1,7%) ex aequo con Napoli (+2%). Chiude la top ten, con +449 euro, Venezia (+1,6%).

Sull'altro fronte della classifica, la città più virtuosa d'Italia è Campobasso, dove con +0,1%, l'inflazione più bassa del Paese, si ha un aumento su base annua di 24 euro. Al secondo posto sia per inflazione che per spesa, Trapani, +0,2% e +46 euro. Medaglia di bronzo per Vercelli (+0,3% e +71 euro). Al quarto posto della classifica delle città più risparmiose, Brindisi (+0,4%, + 79 euro), seguita da Sassari (0,5%, +100 euro), Benevento ex aequo con Caserta (+0,5% e +110 euro per entrambe), all'ottavo posto Messina (+0,5%, +116 euro), poi Palermo e Ancona (+0,6%, +142 euro).

Nelle Regioni In testa alla classifica delle regioni più ‘costose’, con un’inflazione annua a +1,5%, il Trentino Alto Adige che registra a famiglia un aggravio medio pari a 464 euro su base annua. Segue il Friuli Venezia Giulia (+1,6%, +438 euro). Al terzo posto, con +403 euro, il Veneto (+1,5%).

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