La pioggia riporta giù le polveri

Niente auto in centro, ma a portare giù il livello delle polveri sottili, dopo i sei sforamenti consecutivi dei parametri registrati in città da lunedì a sabato, ci ha pensato la pioggia di ieri. Tanto che, per l’Arpav, da Rovigo al mare il Polesine è in “zona verde” per quanto riguarda il livello di allerta inquinamento, mentre sabato era ancora “arancione” quella parte di provincia che va dal capoluogo (escluso) al confine con veronese e mantovano.

Ieri, intanto, il centro città ha celebrato una nuova domenica ecologica: la prima delle due previste nel mese di novembre, prima della tradizionale tregua natalizia, e la penultima del 2026, prima di quella in calendario per il 30 novembre.

Causa anche la già citata pioggia, comunque, poco movimento nel centro città. Polizia locale schierata ai varchi d’accesso della zona interdetta al traffico (l’ormai abituale Ztl allargata al quadrante di via Sacro Cuore), ma nessun problema di sorta registrato.

Ci si aspetta, comunque, un abbassamento dei valori dell’inquinamento: a certificarlo, però, dovranno essere i dati dell’Arpav che saranno diffusi oggi. Per quanto riguarda la settimana appena conclusa, domenica esclusa, sono stati sei gli sforamenti consecutivi dei parametri, da lunedì a sabato no stop. Il picco si è raggiunto giovedì quando, in centro, si sono fatti registrare 92 microgrammi di polveri sottili per metro cubo d’aria, l’84% in più del consentito. Un valore poi sceso a 78 venerdì e a 68 sabato, e che dovrebbe essere rientrato sotto la soglia-50 ieri.

Dall’inizio dell’anno, Rovigo arriva così a 25 giorni di aria inquinata, a fronte di un massimo consentito di 35. Fa peggio Badia, con tre sforamenti in più rispetto al capoluogo.