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"Mamma, ho investito una bimba". Non cascateci

E' una truffa

"Mamma, ho investito una bimba". Non cascateci

“Mamma, ho investito una bambina”. Dall’altra parte del telefono, una voce concitata, disperata, rotta dal pianto. Difficile da identificare. Il che è poi esattamente quello che interessa ai malviventi che si dedicano a questa tipologia di truffa. A venire chiamata è la madre che, poi, all’improvviso, sente prendere la parola un sedicente carabiniere, che parla della necessità di organizzare un incontro. E’ il primo passo di un raggiro che molto spesso viene tentato ai danni di anziani, ma non solo.

A volte a parlare è un presunto carabiniere, a volte un finto avvocato. In ogni caso, domandano la consegna di soldi o gioielli, per fare fronte a presunte spese legali necessarie. Se chi riceve la chiamata acconsente, di lì a poco arriva un “incaricato” che prende tutto e sparisce. Questa volta, per fortuna, la vittima, una madre rodigina, ha avuto la prontezza di spirito di ricordare che la figlia non era uscita in auto. Quindi, ha riagganciato e ha chiamato, verificando che era tutto un raggiro.

E’ esattamente questa la condotta che si deve tenere. Non farsi mai dettare i passi da compiere da altri, non farsi prendere dalla fretta e dall’angoscia, ma prendersi sempre i propri tempi, per verificare.

E’ necessario ricordare, inoltre, che in Italia non è necessario e non è previsto il pagamento di somme per evitare l’arresto a la detenzione, come invece avviene in altri paesi, soprattutto del mondo anglosassone. A fronte di richieste di questo tipo, la cosa migliore da fare è sempre cercare di parlare con il proprio parente che viene tirato in ballo o, in alternativa, con il 112, che sa benissimo come gestire queste vicende.

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