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Report, luci e ombre sul Cantiere

Interviste e ricostruzioni anche su trattative e acquisto all’asta del “Navale Vittoria”

Report, luci e ombre sul Cantiere

Report accende i riflettori sui Cantieri navali Vittoria. Domenica scorsa la puntata di Report, settimanale di approfondimento giornalistico di Rai Tre, ha dedicato un ampio servizio alla situazione del cantiere navale adriese partendo dal ritrovamento di due fucili mitragliatori, avvenuto poche settimane fa in un magazzino dell’azienda, per arrivare all’acquisto stesso del cantiere da parte di Roberto Cavazzana, operazione approvata dal governo italiano. Il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, ha tirato le fila dell’inchiesta giornalistica che ha presentato anche interviste a Cavazzana stesso, ad esponenti della famiglia Duo’ (ex titolare del cantiere), Francesco Maria Tucillo, ex ad della società, e Antonio Schiro, commercialista che era stato nominato dal tribunale quale liquidatore del cantiere navale al momento della sua crisi.

Il servizio su Rai Tre ha fatto riferimento ad indagini della Procura di Rovigo in merito al ritrovamento della mitragliatrice e all’attenzione, anche dalla Dda sull’acquisto del cantiere all’asta e sui finanziamenti utilizzati per l’operazione. In merito al ritrovamento del fucile mitragliatore Ranucci e i suoi inviati ad Adria hanno spiegato che “le armi forse avrebbero dovuto essere installate su un’imbarcazione costruita per la marina militare dell’Oman, ma sono rimaste in una cassa in un magazzino del cantiere. Ancora non è chiaro il motivo”.

Adombrate possibili operazioni per la cessione delle armi a terzi. Sul ritrovamento stesso pendono ancora interrogativi, fra le ipotesi è che sia stato “casuale” e poi riferito ad una troupe di Report giunta ad Adria per una servizio sul cantiere navale. Tucillo, però, ai microfoni dell’inviato di Report ha “spiegato che se il ritrovamento fosse stato fatto attraverso una perquisizione mirata delle forze dell’ordine, avrebbe fatto scattare l’arresto”. Tutti aspetti che dovranno essere chiariti dall’indagine in corso e portata avanti, fin dal ritrovamento delle armi, da parte della Guardia di finanza di Rovigo. Precisato anche che il cantiere Vittoria è “un’azienda strategica, sottoposta al controllo del governo perché tra le poche società italiane in grado di costruire imbarcazioni militari utilizzate per il controllo e pattugliamento dei mari”.

Sull’acquisto del cantiere navale da un’asta, invece, Report ha prima spiegato che le risorse utilizzate derivavano da “un arricchimento” legato ad attività del settore edilizio, con molte pratiche del superbonus. Poi, nel corso della puntata, ha fatto allusioni a possibili finanziamenti derivanti da un’altra società sulla quale si sarebbe acceso il faro della Dda. Raccontati anche tentativi (ad opera di Alberto Patergnani, ex responsabile polesano di FdI), non andati a buon fine, per provare a far entrate in una trattativa di acquisto, e salvataggio, anche altri imprenditori immobiliari, fra cui un ex esponente di Casa Pound. Il servizio su Rai Tre, infine, ha anche raccontato di finanziamenti partiti da una società serba per finanziare la campagna elettorale di un’attuale assessore comunale di Conegliano che all’epoca era in corsa, ma senza essere poi eletta, alle elezioni regionali. E ancora, di finanziamenti garantiti da fondi europei e Cassa depositi e prestiti per sostenere la costruzione di navi per l’Oman.

La puntata di Report si è chiusa facendo intuire che nelle prossime settimane potrebbero esserci altri capitoli di questa inchiesta giornalistica.

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