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Sgarbi torna in Tv

Si riapre lo scontro con la figlia

Sgarbi  torna in Tv

Ospite di Mara Venier, Vittorio Sgarbi è tornato in televisione affrontando subito la frattura con la figlia Evelina, che nei mesi scorsi aveva chiesto per lui un amministratore di sostegno. Il critico ha respinto l’idea di un suo isolamento e ha definito la scelta della figlia un gesto più pubblico che affettivo: «Poteva venire a trovarmi, i treni c’erano».

Reduce da mesi segnati da depressione e tensioni familiari, Sgarbi è apparso provato ma deciso a riprendere il controllo del proprio racconto. Nel salotto di Rai1 ha parlato del sostegno ricevuto dalla sorella Elisabetta, dagli amici più vicini e soprattutto dalla compagna Sabrina Colle, al suo fianco durante il periodo più difficile. Era presente anche per accompagnarlo nella promozione del nuovo libro, Il cielo più vicino.

Colle è al centro anche della scelta di Sgarbi di sposarsi a Venezia, città che considera un luogo-simbolo della sua vita. Ha spiegato che la decisione nasce dal desiderio di riconoscere il ruolo della compagna negli ultimi anni: «Chi resta vicino nella fatica quotidiana merita una parte della mia esistenza». Un legame che, dice, si è consolidato oltre la provocazione: «Finisce lo stupore e rimane l’amore».

Sul fronte familiare, lo scontro con Evelina resta aperto. La giovane sostiene che il padre sia manipolato da persone «senza scrupoli» e ha descritto le sue condizioni in tv come un quadro di forte affaticamento, tale da suscitare preoccupazione persino tra i tecnici: «Faticava a respirare, sembrava un uomo di novant’anni». Anche nell’apparizione da Venier non è passato inosservato un generale calo di energia.

La tensione tocca anche il procedimento giudiziario. Evelina ha chiesto la ricusazione della giudice Paola Scorza, accusandola di un atteggiamento troppo confidenziale con il padre e di essersi più preoccupata dell’impatto mediatico che delle sue condizioni. La scintilla, racconta, sarebbe stato un libro consegnato e autografato in aula.

Nel dibattito è intervenuto anche Roberto Burioni, che ha invitato a lasciare alla magistratura il compito di valutare la situazione. Il virologo ha definito superfluo il processo parallelo mediatico e ha espresso un giudizio umano sul critico: «Lo applaudirei perché sta provando a uscire da una bruttissima malattia».

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