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verso le regionali

Salvini, visita a sorpresa a Villadose

“Zaia in Parlamento? Decide lui. Ora però ora deve farci vincere, poi ne riparleremo”

Salvini, visita a sorpresa a Villadose

“Se Luca Zaia sarà il candidato alle suppletive nel collegio di Rovigo? Beh, lo deciderà lui. In ogni caso ora deve prendere più voti per il consiglio regionale e far vincere la Lega, poi ne riparleremo”. A dirlo, correggendo un po’ il tiro rispetto alle dichiarazioni di domenica a Bagnoli di Sopra, Matteo Salvini, che ieri è passato dal Polesine, a Villadose, per una visita in chiave elettorale, per la verità un po’ alla chetichella.

Niente comizi oceanici, come quelli di qualche anno fa nelle piazze di Rovigo, bensì un volantinaggio “operaio” al piccolo mercato di Corte Barchessa, fra ambulanti e clienti sorpresi della visita inaspettata, fra chi ha regalato un paio di calzini e chi ha notato che “dal vivo è meglio, più magro” ricevendo in cambio un “bacione”, accompagnato da un ristretto gruppo di fedelissimi della Lega, fra i quali, naturalmente, quattro dei cinque candidati della lista polesana alle regionali, Cristiano Corazzari, Laura Cestari, Valentina Noce e Lorenzo Rizzato, perché il primo è Luca Zaia come ovunque.

Gli unici ad essere stati avvisati della presenza, ieri mattina del vicepresidente del consiglio in Polesine. A guidare il “capitano”, sono stati in particolare il segretario provinciale Guglielmo Ferrarese, nonché l’onorevole Arianna Lazzarini, sindaco di Pozzonovo, oltre al vero “paron di casa”, il sindaco di Villadose Pierpaolo Barison, che della Lega non è, ma che ha mostrato con orgoglio al ministro della Infrastrutture la splendida sede municipale, accompagnandolo poi al mercato. E Salvini non ha lesinato selfie e scambi di battute. Distribuendo sorrisi e volantini. Salendo sui furgoni dell’arrotino e del formaggiaio, andando dietro il banco del miele e il bancone della pescheria.

Poi, un breve comizio davanti al gazebo leghista: “Grande soddisfazione che il candidato presidente del Veneto sia stato indicato alla Lega dopo un anno di discussioni e tavoli, spero che il mio impegno sarà apprezzato. Dopo 15 anni di governò straordinario di Zaia, una sfida ambiziosa: per questo non abbiamo scelto la fotocopia di Zaia, ma un ragazzo preparato come Alberto che ha appena compiuto 33 anni e che ha fatto il sindaco. Ora dovrà diventare il sindaco dei veneti. E sarà importante che Stefani vinca, che la lega vinca ma anche che ci siano tanti voti. Più leghisti ci saranno ad accompagnare Alberto più le battaglie potranno essere vittoriose. Ogni singolo voto fa la differenza: potremmo essere primo partito per un voto. A quanto arriviamo?”. “Al 28%”, ha urlato Ferrarese.

Poi, ha citato quanto accaduto a Grignano, “dove un 68enne ha sparato ai ladri incappucciati che erano entrati in casa sua mettendoli in fuga: grazie alla legge voluta dalla lega invece di indagare lui sono indagati i rapinatori”, ha rilanciato sul “nuovo decreto sicurezza, perché non voglio trovare mia figlia con il velo perché glielo ha detto il primo sbarcato che pensa che le donne valgano meno”, ha rinnovato i dubbi sugli aiuti all’Ucraina “dopo gli episodi di corruzione non vorrei che i soldi degli italiani andassero a qualche amico di Zelensky” e ha ricordato come “nella legge di bilancio la rottamazione delle cartelle è entrata grazie alla Lega. Si aumentano gli stipendi a 15 milioni di lavoratrici e si mette qualcosa in più per le pensioni”.

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