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Impianto fotovoltaico, coro di “no”

Il Comitato per la tutela e l’ambiente: “Scarsa trasparenza”. Raccolte oltre 200 firme

Impianto fotovoltaico, coro di “no”

A Castelguglielmo le oltre duecento firme contro il fotovoltaico non sono bastate per portare la petizione in consiglio comunale e il Comitato per la tutela dell’ambiente denuncia “scarsa trasparenza”.

La mobilitazione contro il nuovo impianto fotovoltaico, previsto in un’area agricola a ridosso del centro abitato, cresce di intensità ma la petizione presentata da oltre duecento cittadini resta senza discussione in consiglio comunale. Una scelta che il Comitato per la tutela del territorio definisce preoccupante e poco trasparente. La petizione chiedeva la sospensione dell’accordo di programma stipulato con la società proponente. La risposta del sindaco è arrivata tramite una lettera protocollata inviata al solo Comitato, nella quale si afferma che la competenza a valutare l’istanza sarebbe esclusivamente sua. Una posizione contestata dai promotori, che ricordano come l’accordo originario, approvato lo scorso marzo, fosse stato votato dal consiglio comunale.

“Anche la richiesta di sospenderlo avrebbe dovuto passare dal medesimo organo”, osservano i portavoce, denunciando una riduzione dello spazio di partecipazione garantito ai cittadini. Il Comitato segnala inoltre che, nei mesi scorsi, l’amministrazione comunale aveva indicato la Regione come soggetto deputato alla decisione finale, lasciando intendere un ruolo limitato del Comune nell’iter. Era stata citata anche una possibile rinuncia da parte della proprietà, ipotesi mai confermata dagli atti ufficiali.

“Le diverse comunicazioni pubbliche - commenta il Comitato - non trovano riscontro nei documenti. La cittadinanza ha diritto a informazioni chiare e coerenti”. Nel frattempo, l’iter amministrativo locale procede spedito. Per domani, infatti, è stato convocato un consiglio comunale straordinario in cui verrà presentata la sesta variante al Piano degli interventi. La variante, predisposta dall’amministrazione comunale, introduce una nuova zona D/Fer destinata agli impianti da fonti rinnovabili proprio nell’area al centro delle contestazioni. Secondo il Comitato, questa modifica urbanistica renderebbe possibile la realizzazione del parco fotovoltaico, spostando la decisione definitiva alla fase regionale e riducendo ulteriormente le opportunità di confronto sul territorio.

A suscitare ulteriore malcontento è anche l’avvio del procedimento di partecipazione previsto dalla normativa regionale, avvenuto senza una comunicazione istituzionale sull’esito della petizione. “Si parla di partecipazione - osserva il Comitato - mentre una delle principali iniziative popolari, già depositata e pertinente al tema, non è stata discussa né resa pubblica”. Intanto, nelle vie del paese sono comparsi striscioni che invitano a “fermare la variante” e a “difendere il suolo agricolo”, segnale del crescente interesse da parte della popolazione. Il Comitato invita i residenti a seguire con attenzione le prossime fasi. “La democrazia si basa su trasparenza e coinvolgimento. La nostra comunità ha già dimostrato attenzione e partecipazione, e continuerà a farlo nel pieno rispetto delle istituzioni” afferma il Comitato.

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