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IL CASO

"Mia Moglie" , la svolta dell’inchiesta

La gestione del gruppo era in mano a una donna

"Mia Moglie" , la svolta dell’inchiesta

La scoperta è arrivata dopo mesi di accertamenti: il gruppo Facebook “Mia Moglie”, oltre 32 mila iscritti e una pioggia di foto intime condivise senza consenso, sarebbe stato amministrato da una donna. La procura di Roma l’ha iscritta nel registro degli indagati per diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite, insieme a un secondo gestore uomo che avrebbe curato pubblicazioni e moderazione. Secondo quanto emerge dalle analisi della polizia postale, i due avrebbero operato tramite telefoni intestati a prestanome e sim card anonime, nel tentativo di mascherare l’identità.

L’indagine è partita il 19 agosto, subito dopo la chiusura del primo gruppo e la nascita di “Mia Moglie 2”, dove gli iscritti condividevano scatti rubati in casa, in spiaggia, persino al supermercato, spesso senza che le donne ritratte ne fossero consapevoli. Tra i partecipanti figuravano ex politici, militari, lavoratori e disoccupati. Il caso è esploso quando alcune vittime hanno cominciato a riconoscersi nelle immagini circolate prima su Facebook e poi su Telegram. 

Nel frattempo, a settembre la postale ha messo i sigilli ai siti Phica.net e Phica.eu, piattaforme parallele dove sarebbero apparsi contenuti analoghi. 

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