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Veneto lavoro

Occupazione col freno a mano

Parlano i dati

Occupazione col freno a mano

Rallentamento pesante per l’occupazione in Polesine, con la crescita dei posti di lavoro dipendente, sulla base del saldo fra nuovi contratti e contratti cessati, che da gennaio a ottobre si attesta a +1.635. Ipoteticamente nuovi posti di lavoro. Ma, nello stesso periodo del 2024 il saldo era stato pari a 3.215, mentre nel 2023 di 3.177.

Numeri dimezzati, quindi, a partire dalle assunzioni: da gennaio a ottobre i nuovi contratti sottoscritti in Polesine sono stati 25.850, nello stesso periodo dell’anno scorso, ben 1.224 in più, 27.074. Una tendenza che va avanti da tutto l’anno e che si è confermata anche ad ottobre, storicamente non un mese particolarmente “ricco” per il mercato occupazionale polesano. A ottobre 2024, il saldo fra assunzioni e cessazioni era stato -186. Quest’anno, però, è andata decisamente peggio, con -248.

Una tendenza comune a tutta la regione: nei primi dieci mesi del 2025 il bilancio del mercato del lavoro dipendente privato in Veneto, nota Veneto Lavoro, mostra “ritmi di crescita in progressivo ridimensionamento”: positivo per +41.500 posizioni, ma meno delle 55.400 dell’analogo periodo del 2024. Anche ottobre è stato più sfavorevole del 2024 per via soprattutto delle dinamiche osservate nell’agricoltura e in alcuni ambiti dei servizi. E anche nei settori che presentano elementi di tenuta o stabilizzazione, come il metalmeccanico, emergono segnali di ulteriore riduzione della mobilità con un calo delle nuove attivazioni e delle cessazioni.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    20 Novembre 2025 - 11:33

    Non è per caso,che sia che abbiamo il costo del lavoro piu' alto d'europa?? magari chiedere lumi ai sindacati

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