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"Su Pfas servono politiche di prevenzione"

Fanghi; l’eurodeputata Guarda interviene

"Su Pfas servono politiche di prevenzione"

Cristina Guarda, eurodeputata dei Verdi, torna a esprimere la sua contrarietà al progetto di un nuovo impianto per il trattamento dei fanghi di depurazione previsto a Loreo, nel Polesine.

Dopo la lettera inviata il 1° aprile scorso al sindaco di Loreo, Guarda rilancia le preoccupazioni riguardanti il rischio di contaminazione da Pfas, sostanze perfluoroalchiliche al centro della crescente mobilitazione dei cittadini e delle amministrazioni comunali del Delta del Po. “In aprile ho chiesto al sindaco di Loreo chiarimenti sulle misure che intende adottare per garantire la gestione 'sicura' dei Pfas, in particolare dei composti a catena corta come il Tfa, che gli impianti di incenerimento non riescono a distruggere completamente. Sono passati quasi otto mesi e non ho ricevuto alcun riscontro. Ricordo che il sindaco è la massima autorità sanitaria locale e dico che questo silenzio desta e deve destare gravi preoccupazioni” dichiara Guarda.

L’eurodeputata sottolinea: “Il problema dei Pfas - ricorda - non si risolve con l’incenerimento dei fanghi: al contrario, rischia di aggravarsi. Servono politiche di prevenzione e il divieto universale di queste sostanze, che come Verdi promuoviamo a livello europeo, accompagnato da investimenti in tecnologie sicure e sostenibili”. Guarda critica con forza l’impianto previsto, che tratterebbe decine di migliaia di tonnellate di fanghi civili e industriali, ben oltre la produzione annuale del Polesine: “Il progetto prevede il trattamento di decine di migliaia di tonnellate di fanghi civili e industriali, quando tutto il Polesine ne produce meno di mille".

"Pensare di bruciare questi fanghi, che contengono anche Pfas, nel cuore del Delta del Po è un'autentica follia e l'ennesimo schiaffo a questo territorio. Un’area che non è solo parco regionale, ma anche Riserva di Biosfera Mab Unesco e parte della Rete Natura 2000, con ecosistemi fragili e preziosi, attività agricole e ittiche, turismo ambientale e balneare. Inserire un impianto di questo tipo in un contesto così delicato significa mettere a rischio biodiversità, economia locale e salute pubblica”. Secondo Guarda, il sostegno delle comunità locali è stato chiaro: cittadini e amministrazioni dei comuni del Delta del Po si sono già espressi contro il progetto.

Ignorare questa contrarietà, avverte l’eurodeputata, comprometterebbe la fiducia nel territorio e la credibilità delle istituzioni regionali: “La voce del territorio è chiara, dopo che cittadini e amministrazioni dei comuni contermini hanno detto chiaramente che questo impianto non è compatibile con il Delta del Po. Ignorare la contrarietà delle comunità locali significherebbe minare la fiducia di chi vive nel Polesine e compromettere la credibilità delle scelte regionali: per questo, alle elezioni del 23 e 24 novembre è importante sostenere e votare i candidati della lista Alleanza Verdi e Sinistra, che si stanno battendo contro questo assurdo e pericoloso progetto” - conclude.

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