VOCE
Padova
23.11.2025 - 15:32
Una reception affacciata su Prato della Valle, nove check-in uno dietro l’altro, i documenti che scorrono sul lettore e la normale trasmissione dei dati al portale della Polizia di Stato. Tutto come ogni giorno, fino a quando il sistema Alloggiati Web restituisce un’annotazione che non è di routine. È l’innesco: pochi minuti dopo, gli agenti della Questura di Padova varcano la soglia dell’albergo e portano via un uomo di 58 anni, originario di Napoli, destinatario di un ordine di carcerazione per ricettazione e commercio di prodotti contraffatti. La città, affollata di turisti e studenti, quel sabato di fine autunno — 23 novembre 2025 — conviveva con una cattura maturata in silenzio, alle spalle del banco concierge. La differenza l’ha fatta un protocollo spesso percepito come mera burocrazia, che invece è strumento quotidiano di sicurezza pubblica.
Secondo quanto ricostruito, un gruppo di nove cittadini campani era giunto a Padova a bordo di un minivan, scegliendo una struttura ricettiva a ridosso di Prato della Valle per il pernottamento. Qui il personale ha eseguito la procedura prevista: identificazione tramite documento valido e invio dei dati al portale Alloggiati Web entro i tempi stabiliti — di norma entro 24 ore, ma immediatamente se il soggiorno è inferiore a una giornata. È in questa fase che il sistema, incrociando le generalità con le banche dati a disposizione dell’Autorità di Pubblica Sicurezza, rileva la presenza di una persona ricercata per l’esecuzione di pena. A quel punto, la comunicazione alla Questura è automatica; gli agenti raggiungono l’hotel e procedono agli accertamenti, culminati nell’arresto del 58enne.
Dopo la notifica dell’ordine di carcerazione, l’uomo è stato accompagnato alla Casa di Reclusione di Padova – Due Palazzi, istituto penitenziario in via Due Palazzi 35, struttura di riferimento per l’esecuzione delle pene nel territorio. L’amministrazione penitenziaria conferma i dati istituzionali dell’istituto, aggiornati al 18 settembre 2025, che ospita anche esperienze di formazione e reinserimento sociale come il Centro di documentazione “Ristretti Orizzonti”. L’ingresso a Due Palazzi segna l’avvio effettivo dell’espiazione della pena legata ai reati contestati.
Il cuore della vicenda è Alloggiati Web, la piattaforma digitale della Polizia di Stato che consente a hotel, B&B, case vacanza e tutte le strutture ricettive di trasmettere le generalità degli ospiti alla Questura competente. Non è un’opzione: l’art. 109 T.U.L.P.S. impone la registrazione e la comunicazione dei dati entro 24 ore dall’arrivo (o “all’atto dell’arrivo” per i soggiorni inferiori alle 24 ore). Il D.M. 7 gennaio 2013 disciplina le modalità, aggiornate dal D.M. 16 settembre 2021; la legge 132/2018 ha esteso l’obbligo anche alle locazioni di durata inferiore a 30 giorni. La mancata comunicazione comporta sanzioni e, nei casi più gravi, anche provvedimenti amministrativi sull’attività.
Negli ultimi anni non sono mancati casi in cui proprio gli alert del portale hanno permesso di individuare latitanti o destinatari di provvedimenti definitivi di condanna. Emblematico il fermo a Roma del 4 novembre 2025, dove un 51enne ricercato per bancarotta è stato sorpreso in una casa vacanza del centro storico: l’arresto è scattato quando la sua presenza è comparsa nei flussi di Alloggiati Web. Episodi analoghi sono stati registrati anche in Lazio e in altre regioni, a conferma del valore operativo della piattaforma.
Non meno significativo è l’altro lato della medaglia: quando l’obbligo non viene rispettato, scattano denunce, sanzioni e — in casi estremi — la sospensione della licenza. A Milano, nel 2024, un albergo è stato chiuso per 7 giorni perché non comunicava gli alloggiati; in Veneto, nell’ottobre 2025, la Polizia ha sequestrato un affittacamere abusivo a Padova, denunciando i gestori per mancata comunicazione e altre violazioni.
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