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Già 180 donne vittime di violenza

Nell’86% l’autore delle vessazioni è il partner. Ben 22 le aggressioni a sfondo sessuale

Già 180 donne vittime di violenza

Sono già 180 le donne che si sono rivolte al Centro antiviolenza e alla Casa rifugio del Polesine quest’anno, per aver subito violenza. Dunque, 18 al mese: tre ogni cinque giorni. Un dato che non è ancora definitivo, ma che segna già un incremento del 66% rispetto ai 108 accessi registrati in tutto il 2022, segno anche di un aumento della consapevolezza e delle denunce.

E nell’86%, l’autore della violenza è il partner: in 70 casi su 180 l’ex marito o convivente, il 58 casi l’attuale marito o convivente, in 21 casi l’ex fidanzato e in 6 l’attuale partner; 14 i casi di violenza di genere da parte di un familiare e 11 quelli di cui l’autore è un amico o conoscente. La totalità delle donne che hanno chiesto aiuto lamenta violenza psicologica, il 52% violenza fisica, il 47% violenza economica e il 12% (cioè 22 donne) denunciano casi di violenza sessuale. Ma uno dei dati che salta maggiormente agli occhi del report diffuso ieri dal Comune di Rovigo (e aggiornato al 30 ottobre) è che su 96 denunce da parte delle 180 donne che quest’anno hanno ricevuto aiuto dalla rete antiviolenza, soltanto 20 hanno ottenuto una misura cautelare a carico dell’uomo autore della violenza: il 21% dei casi. Per il restante 79% delle denunce presentate, non è stato preso alcun provvedimento.

A livello territoriale, su 180 donne assistite quest’anno (107 i primi accessi), più della metà fanno riferimento a Rovigo e dintorni: parliamo di 101 casi. 18 i casi di cui si è fatto carico la rete bassopolesana, con centro ad Adria; 13 i casi in Alto Polesine, registrati dagli sportelli di Lendinara; e 47 gli accessi fatti online.

Dai dati, poi, emerge che la violenza non fa distinzione di condizione professionale o livello d’istruzione. Sono 28 le donne laureate che si sono rivolte al centro, 80 quelle diplomate, 66 con la licenza di terza media; solo sei con licenza elementare o senza livello di istruzione. Nel 52% le vittime hanno un lavoro stabile, a cui si somma un 4,4% di precarie e un 6,5% di pensionate. Una donna vittime di violenza su tre è disoccupata.

Sul fronte anagrafico, il 31% delle donne vittime di violenza quest’anno è di età compresa tra i 41 e i 50 anni, e della stessa fascia d’età fa parte il 29,4% degli uomini violenti. Segue la classe 31-40 anni con il 27% delle vittime e il 22% dei violenti; quindi i 50enni con il 20% delle vittime e il 22% degli uomini violenti; hanno tra i 20 e i 30 anni il 13,3% delle vittime e il dei 12,7% dei violenti; e sopra i 60 l’8,8% delle vittime e il 12% dei violenti. Sotto i vent’anni di età sei donne vittime di violenza (il 3,3%) e un solo uomo violento.

Chi sta vivendo una situazione di violenza può chiedere aiuto al Centro antiviolenza, in modo del tutto gratuito, ai numeri di telefono 800 304 271 o 348 090 8200.

Intanto oggi, per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, sono tanti gli eventi in programma in tutto il Polesine. A Rovigo, l’amministrazione comunale promuove un incontro dal titolo “La violenza non è un destino. La rete di Rovigo unita contro la violenza”: appuntamento allo Urban Digital Center alle 16, con interventi di esperti e rappresentanti locali.

L’obiettivo dell’iniziativa, come spiega l’assessore alle pari opportunità Nadja Bala è sensibilizzare il territorio a riconoscere la violenza, informando sul come capire le forme di violenza e soprattutto quali sono le forme di tutela per le donne che subiscono violenza, di qualsiasi tipo sia: economica, fisica, psicologica. Interverranno il prefetto Franca Tancredi, il direttore sanitario Ulss Carla Destro e il sindaco Valeria Cittadin, insieme al questore Eugenio Vomiero. Saranno trattati temi cruciali come il riconoscimento dei segnali di violenza, e gli strumenti giuridici di tutela per le donne vittime.

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