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IL CASO

"Quando torniamo a casa?"

I bimbi tolti alla famiglia del bosco

"Quando torniamo a casa?"

L’immagine è quella di tre bambini che corrono incontro al loro avvocato, lo abbracciano e gli chiedono quando potranno tornare a casa. È il quadro descritto dall’avvocato Giovanni Angelucci, legale della coppia conosciuta come la “famiglia del bosco”, dopo l’allontanamento disposto dal Tribunale dell’Aquila e il trasferimento dei piccoli in una casa famiglia. Un incontro che, racconta il legale, si è svolto in un clima affettuoso, tra sorrisi e un velo di malinconia, con la domanda più semplice e più difficile da affrontare: «Quando ci riporti a casa?».

Angelucci, che prepara il ricorso contro il provvedimento, ha visto anche Catherine Birmingham, la madre, provata dalla situazione e costretta a incontrare i figli solo per brevi momenti, tre volte al giorno, durante i pasti. Un tempo scandito da mezz’ore che non bastano mai e che rendono ancora più urgente l’obiettivo fissato dal legale: riunire la famiglia e riportarla nella propria abitazione, anche se i due passaggi non potranno coincidere. Prima il ricongiungimento, poi i lavori tecnici necessari per rendere l’abitazione conforme.

Nel frattempo, a Palmoli, Nathan Trevallion, il padre, affronta giorni difficili. Le sue condizioni di salute non sono buone e, secondo il legale, la separazione forzata dalla famiglia pesa quanto i sintomi fisici. Un disagio che traspare nelle ore trascorse da solo nella casa che, pur accogliente, appare vuota senza la presenza dei suoi cari. Nonostante tutto, Trevallion resta convinto che la vicenda si risolverà, anche se servirà tempo.

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