Lega e FdI, i due volti della vittoria

Il sorpasso, di FdI sulla Lega non c’è stato. Anzi, la Lega si conferma forza trainante in Veneto. Durante la visita di Matteo Salvini a Villadose, il segretario della Lega di Rovigo Guglielmo Ferrarese alla domanda “quanto prende la Lega?”, aveva azzardato un 28%. I numeri dicono oltre il 36%. “Un risultato superiore alle attese - ammette Ferrarese - e in questo momento non si può che ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a un simile traguardo, che riconosce il lavoro svolto e ci sprona a proseguire con impegno verso la nostra comunità. Continueremo a confrontarci in modo costruttivo con tutti, consapevoli che solo il dialogo porta ai risultati. Ringrazio tutti i candidati della lista della Lega con persone competenti e radicate: questa vivacità nel ricercare il voto ha portato al nostro grande risultato”.

Ovviamente c’è stato un “effetto Zaia”, a sua volta superiore alle attese. “Zaia è sempre Zaia - rimarca Ferrarese - Ha corso a sostegno del nostro presidente Alberto Stefani, che è la nuova guida del Veneto, un giovane molto preparato”.

Le due facce della vittoria, con minore entusiasmo in casa FdI. Tuttavia, in attesa dei dati definitivi, la percentuale di FdI in provincia di Rovigo è più alta rispetto alla media regionale: “Una vecchia canzone diceva ‘si può dare di più’. Ecco, si poteva poteva fare di più”. Così commenta il commissario provinciale FdI Bartolomeo Amidei. “In questo caso, però - nota il senatore - dovevamo confrontarci con una realtà nell’ambito della coalizione, non avversari ma concorrenti, con un candidato presidente di partito, come Stefani, segretario regionale della Lega, e con il presidente uscente, Zaia, candidato capolista in tutte le province. Una situazione non facile, tanto più in una campagna elettorale corta. Noi dovevamo sostanzialmente il nostro obiettivo andare sulla luna col deltaplano, ma ci siamo arrivati comunque. Il risultato lo reputo soddisfacente e anche tutti i candidati si sono adoperati portando a casa significativi voti di preferenza, che sappiamo difficili da conquistare”.

Per quanto riguarda gli altri risultati in Puglia e Campania, Amidei nota: “Nello scenario nazionale tutto confermato: debbo dire che è stato pensato anche a questo nei rapporti degli equilibri della coalizione. Non possiamo nasconderci che anche noi aspiravamo alla presidenza del Veneto, d’altra parte i numeri li avevamo e abbiamo dato spazio ai colleghi della Lega, mettendoli nelle migliori condizioni. Se ci sarà un riequilibrio con la Lombardia? Beh, vedremo, prima ci saranno le politiche: tra un anno e mezzo andremo al voto, probabilmente a maggio giugno 2027, anticipate per un tecnicismo legato alla predisposizione della legge di bilancio, un’esigenza tecnica”.