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il convegno

“Più risorse contro la violenza”

Grande partecipazione al Cur per la giornata contro la violenza sulle donne

“Più risorse contro la violenza”

“Abbiamo un panorama legislativo adeguato, mancano però le risorse, serve una forza lavoro che manca in quasi tutti gli uffici giudiziari, in particolare in quello di Rovigo”. È questo l’appello che ha lanciato Manuela Fasolato, Procuratore della Repubblica di Rovigo, in occasione della quarta edizione del convegno per la “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, organizzata dal dipartimento di giurisprudenza UniFe, in collaborazione con la polizia di Stato, la questura di Rovigo e il Cur, ieri a palazzo Angeli. Voci di spicco, riflessioni e un approccio mirato che ha spaziato dall’ambito più tecnico, quello sociale e comunitario. Filo rosso, anzi, nastro rosso, il bisogno di analizzare l’argomento con i giusti strumenti, a fronte di una banalizzazione del tema troppo spesso messa sotto la sola lente d’ingrandimento emotiva e emozionale.

“La violenza non è questione privata ma sociale che tocca la dignità delle persone” ha esordito Franca Tancredi, prefetto di Rovigo, durante i saluti istituzionali che hanno dato avvio alla mattinata. “Tra la violenza economica, sempre più subdola, la disparità salariale fra i generi, dobbiamo essere protagonisti del cambiamento di mentalità. Rovigo, nonostante questo, si difende molto bene rispetto ad altre realtà” ha aggiunto, lasciando la parola al questore, Eugenio Vomiero: “Bisogna cambiare l’approccio culturale”.

L’invito a riconoscere la violenza e al trattarla con un atteggiamento personale, ma comunitario, è stato affrontato anche dell’assessore alle politiche sociali del Comune, Nadia Bala. A fare il primo intervento, Fasolato: “Oggi è una giornata alla quale sempre partecipo perché ritengo si fondamentale. Finalmente, si può anche accennare della svolta storica della riforma legislativa del cosiddetto consenso libero e sempre ritrattabile. L’iter legislativo che seguirà, porterà al cambiamento della struttura del reato di violenza sessuale contro la donna, “no è no”. Focus anche sul reato di femminicidio: “E’ sostanzialmente un atto di odio che perviene quando si parla di discriminazione, prevaricazione, quando viene dato un rifiuto di cominciare una relazione affettiva, quando vengono a mancare le libertà individuali; - ha aggiunto, facendo notare - il numero di denunce è elevatissimo, per poter approntare un’immediata risposta giudiziaria servono più magistrati e personale, serve una forza lavoro che manca a Rovigo”. Ad alternarsi poi, i contributi di Davide Oliva, commissario di polizia di Porto Tolle, riguardo il percorso dal codice rosso all'ammonimento del questore, Roberta Cusin, avvocato di Rovigo, incentrando la relazione sul problema degli indennizzi, Annalisa Ghisellini, consulente legale centro antiviolenza del Polesine, Francesca Maci, docente dell’università di Parma, Elisa Zoldan, della cooperativa Peter Pan Group e Susi Osti di Istat. A chiudere la mattina moderata da Ciro Grandi, coordinatore del corso di laurea in giurisprudenza UniFe, la riflessione di Arianna Thiene, docente UniFe: “Questi incontri lasciano traccia, sono fonte di relazioni generative capaci di fare il cambiamento”. All’evento anche la partecipazione di una scuola secondaria di Cosenza.

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