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Scuola vandalizzata, si fa lezione al freddo

Danneggiata la caldaia, rabbia e sconcerto in paese

Scuola vandalizzata nella notte, si fa lezione al freddo

Foto di repertorio

Due giorni di disagio per gli studenti ed il personale scolastico delle scuole medie cittadine, a causa di un atto vandalico che ha compromesso il normale funzionamento della caldaia principale dello stabile.

Nella serata di domenica, infatti, ignoti hanno forzato il locale tecnico dell’edificio e svuotato l’intero impianto dell’acqua di riscaldamento, causando l’interruzione del servizio e complicando l’avvio della settimana scolastica. “È importante precisare che il guasto non è stato causato da problemi tecnici ordinari, ma dalla diretta conseguenza di questo gesto vandalico – ha spiegato il sindaco di Rosolina, Michele Grossato attraverso una nota diffusa sul proprio profilo social –. Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, stiamo già verificando le responsabilità e procederemo con l’imputazione del danno”.

Il primo intervento per rimettere in funzione l’impianto è avvenuto lunedì mattina, ma, a causa della complessità della caldaia - non paragonabile a quella di tipo domestico - , si sono formate alcune “bolle d’aria” che ne hanno impedito il corretto funzionamento nella giornata successiva. “Una caldaia di questo tipo non è paragonabile a quelle domestiche – ha continuato Grossato – I tecnici, già presenti sul posto dalle 9:30 di martedì, sono intervenuti tempestivamente e a partire dalle 10 la caldaia è tornata regolarmente operativa”. L’ala della palestra, fortunatamente, non ha subito interruzioni grazie alla presenza di una caldaia secondaria. Il sindaco ha però colto l’occasione per lanciare un appello alla comunità: “Invitiamo tutti, in particolare i più giovani e le famiglie, a evitare questi atti vandalici - ha concluso Grossato - Educhiamo i nostri figli a non fare “ragazzate” solo per il gusto di mostrarsi più forti. Le strutture pubbliche appartengono a tutta la cittadinanza: danneggiarle significa creare disagi e dover sostenere costi che ricadono su tutta la comunità”.

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