VOCE
canaro
25.11.2025 - 23:04
Villa Martelli Piccioli, cercasi acquirente. La struttura, oggi conosciuta come Villa Bergamini, è un gioiello architettonico che domina il paesaggio polesano con la grazia senza tempo delle grandi residenze nobiliari.
Documenti storici attestano la presenza della villa fin dai primi decenni dell’Ottocento, ma le sue caratteristiche architettoniche ne datano l’origine al 18esimo secolo. La prima proprietaria documentata è stata la famiglia Martelli, antica casata fiorentina che, a seguito della decadenza del potere mediceo, trovò protezione alla corte estense acquistando terre nella Transpadana ferrarese a Paviole e Canaro.
L’edificio, di pregevole valore architettonico, si compone di un corpo principale, destinato all’abitazione padronale, e di barchesse allineate lungo la direttrice est-ovest. Alla corte, recintata da un basso muro in laterizio, si accede tramite un ingresso segnato da pilastri decorati a bugnato. Il fronte principale, sviluppato su tre piani, presenta due ordini di trifore: quello del piano nobile con balcone aggettante in pietra e parapetto in ferro battuto, quello al terzo piano con balconcini e poggioli sormontato da un tetto a padiglione con timpano.
La storia recente della villa è un racconto di rinascita. A salvarla dal degrado che la stava trascinando verso l’oblio è stato Alberto Bergamini, autore di un restauro magistrale che ha restituito dignità e splendore a un immobile ridotto allo stato di rudere. Il suo intervento non è stato un semplice recupero, ma un’opera di valorizzazione che meriterebbe un vero “Oscar” del restauro storico.
Entrare a Villa Martelli Piccioli ora Bergamini significa compiere un viaggio tra epoche lontane: pavimenti ornati da fossili antichissimi, porte decorate da stemmi nobiliari, scalinate in marmo veronese e sale che raccontano storie veneziane e fiorentine. Ogni ambiente conserva tracce di una quotidianità aristocratica, fatta di eleganza, ritualità e memoria.
E poi ci sono i misteri: zone scavate nella roccia, la ghiacciaia del ‘600, scale principesche. Ambienti che lasciano intuire strategie belliche, vie di fuga, incontri riservati. Forse la dinastia dei Martelli e i Medici proprio qui pianificarono accordi cruciali. Il fascino delle mura antiche vive anche di questo.
Con 24 vani, numerosi bagni, una ghiacciaia storica ancora funzionante, un parco generoso e ambienti pensati per la vita di rappresentanza, Villa Martelli Piccioli ora Bergamini è molto più di una residenza. È una straordinaria opportunità per dar vita a un boutique hotel, un relais di charme, una location per matrimoni esclusivi o eventi culturali di respiro internazionale. La posizione privilegiata lungo il Po ne amplifica ulteriormente il prestigio e la vocazione ricettiva.
Ma il successo di una vendita così particolare non si misura solo nei metri di storia che racchiude: è la sensibilità di chi la propone a fare la differenza. In questo caso, il valore aggiunto ha il nome di Massimo Rambaldi. Geometra, agente immobiliare e collezionista d’arte, appassionato conoscitore del Polesine, Rambaldi ha la capacità rara di raccontare l’anima delle ville storiche: non si limita a mostrarle, le interpreta, le emoziona e le restituisce ai visitatori come esperienze incastonate nel tempo.
In un territorio ancora poco raccontato, Villa Martelli Piccioli, oggi Bergamini, emerge come un’eroina silenziosa e potente. Le sue mura custodiscono storie di passione e dedizione, invitando chi sa ascoltare a scoprirne i segreti e a proiettarla verso un futuro altrettanto straordinario. Qui, nel cuore del Polesine, non si incontra solo terra e fango, ma un mosaico di storia, cultura e bellezza autentica, capace di sorprendere chiunque abbia occhi per vedere l’unicità di luoghi dimenticati dal tempo. Ogni dettaglio, dal fascino discreto degli interni alla luce che gioca sui cortili, parla di un patrimonio che merita di essere celebrato e vissuto.
Questa dimora straordinaria è oggi proposta a 498mila euro, un’opportunità rara, quasi un regalo per chi sa riconoscerne il valore.
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