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Una festa tutta loro

Con la tradizionale benedizione

Sfilata e benedizione degli amici a quattro zampe. Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 26 novembre, San Bellino, patrono della città e della provincia. In mattinata la cerimonia religiosa alla basilica di San Bellino, alla mattina, e al duomo di Rovigo al pomeriggio, alla presenza delle autorità civili.

Tradizione rispettata anche per la tradizionale sfilata dei cani, a San Bortolo, dove il parroco ha impartito la benedizione ad animali e ai loro proprietari. Ed anche i cani del rifugio Cipa, gestito dalla Lega del cane di Rovigo, ieri hanno festeggiato San Bellino. In mattinata alcuni cani, accolti nella struttura e in attesa di adozione, accompagnati dai volontari dell’associazione hanno passeggiato da San Bortolo alle piazze principali destando l’interesse e la tenerezza di molti passanti.

Per San Bellino anche un post del sindaco di Rovigo Valeria Cittadin: “Celebriamo San Bellino, patrono di Rovigo e, secondo la tradizione, protettore dei nostri amici a quattro zampe. San Bellino fu vescovo di Padova e, morto il 26 novembre, è ricordato per aver difeso la Chiesa e i suoi diritti, ma soprattutto, per la leggenda, per essere diventato un simbolo di protezione dal morso e dalla rabbia”.

Grandi protagonisti, i cani del Rifugio Cipa, gestito dalla Lega del Cane di Rovigo. La mattina è stata l’occasione giusta per una passeggiata in centro città. Alcuni ospiti della struttura in attesa di adozione, accompagnati dai volontari dell’associazione e dall’educatrice cinofila Veronica Ferrarese, hanno passeggiato da San Bortolo alle piazze principali destando l’interesse e la tenerezza di molti passanti.

"Le passeggiate in centro - spiega la nota stampa di Rifugio e Lega del Cane - sono molto utili per far pubblicità ai cani in attesa di una nuova famiglia, che dimostrano di non aver proprio nulla da invidiare ai cani a passeggio con i proprietari. Questa attività è particolarmente importante anche perché consente di valutarli in un contesto urbano, vedere come reagiscono alle auto, alle biciclette, agli odori e ai rumori della città, e di capire come aiutarli qualora abbiano delle difficoltà. Albi, Bogart, Din, Hermann e Tobia non erano mai stati in centro città e nonostante questa sia stata un’esperienza nuova l’hanno affrontata con serenità e curiosità".

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