VOCE
il caso
26.11.2025 - 21:00
Prima si chiamava interinale, ora in somministrazione. In Polesine aumenta e su 52 controlli specifici nel corso dell’anno, effettuati in numero quasi analogo fra fra Padova e Rovigo, sono saltate fuori ben 4.076 violazioni. E’ abbastanza chiaro che in queste forme “innovative” di lavoro, è facile che si possano annidare forme “innovative” di violazioni. Anche se, a ben guardare, sono purtroppo le stesse del passato.
Nel 2024, secondo i dati Inps, le assunzioni di questo tipo in Polesine sono state 4.005, a fronte delle 5.589 a tempo indeterminato, delle 11.642 a tempo determinato, delle 3.132 stagionali e delle 2.873 con contratto intermittente. In tutto, quindi, delle 27.241 assunzioni dell’anno scorso, l’80% è stato precario e solo il 20% “posti fissi”, mentre quasi il 15% è rientrato nella somministrazione, un forma di lavoro per sua stessa natura precaria e provvisoria, anche se viene ci sono assunti a tempo indeterminato delle agenzie interinali e allora si parla di “staff leasing”, che prevede l’intermediazione fra l’agenzia interinale e il vero e proprio datore di lavoro, che non stabilisce un contratto con il lavoratore ma con l’agenzia. Ai lavori somministrati, ormai, fanno largo ricorso anche gli enti pubblici, a cominciare dal Comune di Rovigo.
Proprio su questo tema si sono confrontate oltre 120 imprese grandi e piccole, associazioni di categoria e professionisti nella conferenze del Four Points by Sheraton, al convegno “Appalto e somministrazione illecita di manodopera”, organizzato dallo studio legale tributario Artuso, dallo studio di consulenza fiscale e societaria Bonivento & Partners, dallo studio legale De Martini Ferrante & Associati e dallo studio legale Someda. All’incontro era presente anche la Rosanna Giaretta, responsabile dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Padova e Rovigo. Anche perché, è stato rimarcato se il fenomeno del lavoro in somministrazione “è consistente, sebbene non maggioritario, il numero degli illeciti rilevati e delle attività ispettive degli Enti preposti (forze dell’ordine, Itl, ma anche Inps, Inail e così via) si contano nell’ordine delle centinaia. Tra gli illeciti più tipici quelli legati all’autorizzazione al subappalto, la somministrazione fraudolenta o illecita, l’interposizione illecita, il distacco transnazionale non genuino, l’utilizzazione illecita”.
Secondo i dati più recenti, aggiornati alla metà di novembre e forniti proprio dall’Istituto territoriale del lavoro di Padova e Rovigo. “Gli accertamenti ispettivi effettuati (il numero non comprende le azioni attivate con l’Arma dei carabinieri) sono stati 52, di cui 29 a Padova e 23 a Rovigo. Il numero delle violazioni contestate ben 4.076. Nel 2024, un anno che ha visto un impegno particolare della struttura in questo senso, gli accertamenti ispettivi effettuati erano stati quasi il doppio (99, di cui 92 a Padova e 7 a Rovigo) con un numero di violazioni riscontrate pari a 31.470 (va segnalato tuttavia che il numero delle violazioni si riferisce alle singole giornate di lavoro contestate e a ciascuna irregolarità riscontrate. Sul piano delle sanzioni il 2024 aveva visto comminare oltre 723.598 euro di multe di cui 714.365 euro a Padova e 9.233 euro a Rovigo”.
La somministrazione di manodopera continua ad avere un peso significativo nel mondo del lavoro veneto: tra gennaio e settembre 2025 infatti sono stati ben 91.891 i contratti attivati, un numero che rappresenta circa il un quinto del totale delle assunzioni nel settore privato nello stesso periodo di tempo in regione pari a 489.662 attivazioni.
Nel 2024, secondo i dati Inps in Polesine ad essere assunti in somministrazione sono stati in prevalenza uomini, 2.253 rispetto alle 1.752 donne, e italiani, 2.305 rispetto ai 1.700 stranieri. Nel 2023 il totale era stato di 3.580 contratti in somministrazione, quindi nel 2024 questa forma di contratto ha fatto registrare un aumento di quasi il 12%.
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