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VENEZIA

Stop all’acconto welfare

La lettera dei lavoratori della Fenice

Stop all’acconto welfare

Si apre con un tono asciutto e diretto la lettera che la Rsu del Teatro La Fenice ha inviato al presidente della Regione, al sindaco Luigi Brugnaro, al prefetto e al sovrintendente. I rappresentanti dei lavoratori chiedono di spostare lo sguardo, almeno per un istante, dalle discussioni sulla nomina della nuova direttrice Beatrice Venezi per concentrarsi sulle ricadute immediate di una decisione amministrativa: la sospensione dell’acconto welfare destinato al personale.

Una scelta che, scrivono, colpisce in modo tangibile le persone che tengono in piedi il teatro giorno dopo giorno. L’acconto, definito dai firmatari come una “boccata d’ossigeno”, garantiva un margine di respiro economico a circa 300 famiglie. Il messaggio è semplice e privo di enfasi: ogni passo indietro sul fronte del welfare si traduce in una difficoltà concreta nella vita dei dipendenti.

Nella parte finale, accanto alla denuncia, i lavoratori non rinunciano a un cenno di apertura: un augurio di buon lavoro a Giulia Stefani, la nuova figura chiamata a inserirsi negli equilibri della Fondazione. 

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