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"Ci sono 150 lupi": passeggiate sospese

Il Comune abbandona il progetto di promozione del benessere

Una famiglia di lupi nel Parco del Delta

La presenza dei lupi nel territorio comunale sta incidendo anche sui progetti avviati dall’amministrazione insieme all’Ulss 1 Dolomiti. Il sindaco di Ospitale di Cadore (Belluno) Roberto Santin segnala difficoltà nella realizzazione dei percorsi dedicati alla “Promozione della salute”, pensati anche in chiave turistica per contrastare isolamento e criticità sociali. Secondo il primo cittadino, diversi residenti eviterebbero di uscire nei boschi, soprattutto se accompagnati da cani, considerati fra le prede più frequenti dei predatori.

Il fenomeno, riferisce Santin, poggia su episodi di predazioni e avvistamenti registrati negli ultimi mesi. Il sindaco cita inoltre dati relativi alla popolazione di lupi: nella provincia di Belluno sarebbero presenti circa 150 esemplari, numero paragonato a quello stimato sull’intero territorio austriaco. Intorno a Ospitale, le segnalazioni indicherebbero la possibile presenza di tre differenti branchi. Ogni gruppo, secondo le informazioni raccolte dalla Polizia provinciale, sarebbe composto da circa dieci animali. Alcuni di essi risultano monitorati tramite radiocollare.

La Polizia provinciale ipotizza che parte dei lupi avvistati possa provenire dall’Alpago, dove negli anni scorsi sono stati utilizzati metodi di dissuasione, come il tiro con pallini di gomma. In base alle tracce rilevate, alcuni esemplari allontanati sarebbero migrati verso Ospitale.

Due gli episodi recenti che hanno attirato l’attenzione dei media nazionali. A ottobre una studentessa, uscendo di casa per raggiungere il pulmino scolastico, ha trovato una carcassa di cervo lasciata dai predatori, avvertiti a breve distanza. Nei giorni scorsi due cervi in fuga da un branco hanno raggiunto la vecchia strada comunale: uno degli animali è stato investito da un’auto guidata da una donna, rimasta illesa. L’impatto ha rischiato di causare ulteriori conseguenze.

La situazione ha portato alla convocazione di un incontro in Prefettura e all’attivazione di un numero dedicato alla raccolta di segnalazioni, utilizzato durante una diretta televisiva nazionale. Santin riferisce di aver ricevuto numerosi messaggi da diverse parti d’Italia su episodi analoghi.

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